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Economia

INPS, bonus 200 e 150€ da ridare: chi sono i pensionati che devono restituirli

Ecco perché si devono restituire all’INPS i bonus 200 e 150 euro e soprattutto quali sono i pensionati a cui spettano davvero.

bonus da ridare- Nanopress.it

Continuate a leggere il nostro articolo per scoprire tutto su questi nuovissimi bonus e soprattutto perché andrebbero restituiti.

Perché si devono ridare i bonus 200 e 150 euro

Non tutti gli italiani ne sono a conoscenza, ma esistono due bonus erogati dall’INPS che andrebbero restituiti da molti pensionati. Stiamo parlando dei bonus 200 e 150 euro, erogati dall’ente ai cittadini gli scorsi luglio e ottobre 2022.

Bonus INPS da restituire – Nanopress.it

Ma perché, se sono stati erogati dall’ente, andrebbero restituiti? Beh perché l’INPS ha rivelato di aver individuato i beneficiari avvalendosi dei soli dati di cui era già a disposizione.

L’ente, quindi, ha ammesso di non aver tenuto d’occhio nessuna autocertificazione erogata dai pensionati né di aver tenuto conto di eventuali aggiornamenti dell’ultima ora.

Questi pensionati devono restituire i bonus – Nanopress.it

L’erogazione, quindi, sarebbe avvenuta sulla base di informazioni parziali, che potrebbero essere obsolete. Di conseguenza, ora l’ente effettuerà una verifica e sicuramente chiederà la restituzione delle agevolazioni a molti cittadini italiani che pensavano di essere idonei al beneficio.

Ora sono tantissimi i pensionati che si chiedono su quali dati verranno effettuati questi controlli dall’INPS e soprattutto chi sono i cittadini che saranno costretti a restituire i due bonus.

Non vi resta che proseguire con la lettura del nostro articolo per scoprirlo.

Ecco chi deve restituirli all’INPS

I due bonus in questione sono stati introdotti da due decreti in particolare: l’agevolazione da 200 euro dal decreto 50 del 17 maggio 2022, mentre quella da 150 euro dal decreto n. 144/2022, anche conosciuto come decreto Aiuti ter.

Nel primo caso, con l’articolo 32 si è stabilito che sono beneficiari del bonus 200 euro tutti coloro che, nel corso dell’anno 2021, hanno accumulato un reddito che non supera i 35 mila euro.

Nel calcolo di questo reddito, si considera il reddito personale assoggettabile a Irpef, al netto dei contributi di previdenza e di assistenza. Da questo calcolo sono esclusi tutti quei benefici relativi al termine di un rapporto, il reddito della prima casa e gli arretrati.

Restituire i bonus all’INPS – Nanopress.it

Tutti quei pensionati che hanno superato i 35 mila euro di reddito nel 2021, tenendo conto di tutti queste variabili, e che hanno ricevuto i 200 euro di bonus, dovranno presto restituirlo all’INPS.

Nel secondo caso, invece, quello relativo al bonus da 150 euro, dovranno restituirlo tutti coloro i quali nel 2021 avevano un reddito superiore a 20 mila euro. Anche in questo caso si devono tenere in considerazione tutte quelle variabili.

Chi ha avuto un reddito superiore ai 20 mila euro nel 2021, quindi, dovrà restituire l’agevolazione una tantum all’INPS.

INPS potrà ora effettuare dei controlli più accurati, visto che lo scorso 30 novembre è stato il termine ultimo per inviare la propria dichiarazione dei redditi. Ora che tutti i cittadini l’hanno fatta, l’ente potrà sapere con maggiore sicurezza quali sono i pensionati a cui spettano i bonus e chi invece dovrà restituirli.

Ora in tanti si chiedono come avverrà la restituzione. INPS ha già risposto che avverrà per mezzo di trattenute sulle prestazioni pensionistiche.

Clarissa Cusimano

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