Novità per quanto riguarda la morte del broker dei vip, Massimo Bochicchio, presumibilmente morto dopo un incidente stradale. Ma il suo DNA non è stato ancora ritrovato.
È ancora in forse l’identità della persona morta in seguito a un tragico incidente sulla Salaria, avvenuto un mese fa, in cui è stata coinvolta una moto che ha preso fuoco.
Si tratterebbe di Massimo Bochicchio, famoso broker che lavorava per diversi vip italiani, ma il suo DNA non è stato ancora riconosciuto. Ecco come stanno i fatti.
Si è parlato spesso in questo mese di una teoria del complotto, riferita alla morte misteriosa di Massimo Bochicchio, broker molto noto in Italia, morto proprio il giorno prima di un processo in cui era indagato.
L’uomo era stato protagonista di un caso di truffa ai danni di molte persone, tra cui anche vip e calciatori. Bochicchio sarebbe morto in seguito a un incidente sulla Salaria, all’altezza dell’aeroporto dell’Urbe, schiantato contro un muro in sella alla sua moto.
Il veicolo si è incendiato, carbonizzando così il corpo del conducente che si presume fosse Bochicchio.
Oggi, però, arriva una novità: il corpo non è stato ancora identificato, perché pare che il DNA dell’uomo non sia stato ancora ritrovato.
Questa notizia asseconda ancora di più la teoria di un possibile complotto: la Procura di Roma sta indagando per istigazione al suicidio e aveva incaricato Paolo Grammatico, geneteista de La Sapienza.
Quest’ultimo doveva confrontare il DNA prelevato dopo l’autopsia con quello che doveva essere conservato nella Banca dati nazionale del DNA, dopo che l’Interpol ha arrestato il broker, l’8 luglio 2021, all’aeroporto di Giacarta con l’accusa di riciclaggio internazionale.
Ma nella banca dati non è stato ritrovato il campione, un mistero che non si spiega ancora.
Massimo Bochicchio era una broker molto famoso in Italia, infatti lavora va spesso per persone note, che facevano anche parte di settori vip, come il mondo dello spettacolo e del calcio.
Negli ultimi anni, era stato accusato per truffa con accuse principali che andavano da attività finanziaria abusiva fino a riciclaggio internazionale. Proprio nel mese di giugno, due giorni dopo l’incidente, avrebbe avuto luogo la terza udienza del processo.
Tra le persone famose che aveva seguito, c’era l’ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi, i procuratori sportivi Federico Pastorello e Luca Bascherini, oltre a Raffaele Trombetta, ambasciatore italiano a Londra.
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