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Imprenditoria giovanile: gli incentivi di ‘Resto al Sud’ dedicati agli under 36

Invitalia ‘chiama’ e i giovani imprenditori del Mezzogiorno rispondono. Gli incentivi messi a disposizione del progetto ‘Resto al Sud’ ammontano a 1.250 milioni di euro e sono destinati alla nascita di nuove attività imprenditoriali avviate e gestite da giovani fino a 36 anni residenti nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Lo scopo è invertire la tendenza che porta i giovani nati al sud a partire e lasciare la propria terra di origine alla ricerca di un lavoro.

Grazie agli incentivi di ‘Resto al Sud’ i giovani under 36 possono contare su una opportunità concreta, un percorso imprenditoriale da compiere nella propria terra d’origine, senza dover per forza emigrare al nord o all’estero.

Come funziona l’agevolazione? In pratica ogni giovane imprenditore può ottenere 50mila euro, fino a un massimo di 200mila nel caso di più imprenditori. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono sia un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa che un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le pmi.

Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. Chi vuole presentare la domanda può rivolgersi ai numerosi enti convenzionati con Invitalia (comuni, università, associazioni) per ricevere supporto gratuito per la predisposizione del progetto d’impresa.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai giovani del sud, come dimostrano alcune testimonianze che abbiamo raccolto e che proponiamo di seguito.

Antonio: “Sono estremamente soddisfatto. Ho saputo di questo incentivo tramite il web. Aspettavo da alcuni anni che uscisse un’agevolazione che mi permettesse di restare al Sud e investire nella mia terra. Il nostro progetto si basa sulla produzione di cosmetici che vengono creati ‘su misura’, sulle esigenze delle persone che hanno caratteristiche diverse, dalla pelle al ph. Vogliamo aprire un laboratorio in Campania, appunto grazie ai fondi di ‘Resto al Sud'”.

Carla: “Ho mandato curriculum in giro e nessuno mi ha risposto. Ho avuto qualche chiamata però o lavoravo in nero, oppure avrei dovuto aprire partita Iva e lavorare sotto cooperativa. Questo tipo di offerte sinceramente non era proprio il caso di accettarle. Ottima è invece questa opportunità”.

Un’opportunità che anche Giuseppe ha sottolineato, giovane imprenditore che vuole avviare ad Avellino un’attività di prototipazione, stampa 3D e produzione artigianale di arredi e complementi d’arredo con l’utilizzo di materiali quali il legno, il ferro battuto e la plastica. “Dopo la laurea in architettura – racconta il ragazzo – ho cercato lavoro e contemporaneamente ho seguito la mia passione per la falegnameria e da lì è nata l’idea di restare nella mia terra sfruttando gli incentivi pubblici. Altrimenti sarei stato costretto a salire al Nord o addirittura all’estero come tanti altri miei colleghi”. “Mi ha colpito molto -sottolinea- la rapidità della risposta di Invitalia, visto che l’esito positivo è arrivato a meno di un mese dalla presentazione della domanda. La velocità è quindi uno dei punti di forza di questo strumento”.

Uno strumento che permetterà a giovani del sud di fare avverare il loro sogno imprenditoriale.

In collaborazione con AdnKronos

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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