La cascina di Raticosa è uno dei luoghi simbolo della Resistenza a Foligno, e Enrico Angelini partigiano della Brigata Garibaldi – classe 1925 – ha voluto salire su quelle montagne al confine tra il Comune di Foligno e il Comune di Trevi, per cancellare una svastica disegnata da qualcuno sul muro della cascina, come detto luogo di memoria della lotta di Resistenza.
Angelini conosceva bene quel luogo, lui c’era stato tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944, in particolare in quella tragica notte tra il 2 e il 3 febbraio del ’44, quando scampò miracolosamente al rastrellamento nazista, che vide la cattura su quelle montagne di 24 giovani partigiani, molti dei quali trovarono la morte nel campo di concentramento di Mauthausen.
‘Vorrei sperare che ad oltraggiare questo luogo – ha commentato a bassa voce l’anziano partigiano – sia stato qualche giovane esaltato che magari ignora la nostra storia, e che faccia in tempo a ravvedersi‘.
‘Di cuore vi dico che mi piacerebbe incontrarli questi ragazzi, parlargli, non ho paura di loro. Vorrei spiegare che cosa è stata la mia gioventù rispetto a quella che stanno vivendo loro‘.
‘Chiunque sia stato – ha aggiunto Angelini – ha tentato di cancellare la storia recente della nostra città; io, invece, ho voluto semplicemente cancellare un’offesa insensata, per riaffermare il valore della memoria storica, nella speranza che la targa commemorativa sia presto ricollocata al suo posto‘.
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