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Il nuovo logo della Juventus e tutti quelli del passato

La Juventus ha cambiato logo e punta tutto su un disegno stilizzato e minimalista con la J che predomina, ma – in generale – una pulizia un po’ esagerata che ha fatto fuori non soltanto la scritta completa ma anche lo stemma stesso della Vecchia Signora. Nemmeno a dirlo, sono subito partiti gli sfottò e le prese in giro da parte dei rivali, online. Ma cosa significa il nuovo logo della Juventus e come è cambiato nel tempo dalla sua creazione nel 1897 fino a oggi? Piccolo spoiler, il nuovo simbolo ha un riferimento preciso all’Avvocato Agnelli, storico patron della società.

Il nuovo simbolo della Juventus è una doppia J stilizzata che sembra un ideogramma orientale, quasi a strizzare l’occhio al mercato asiatico che ormai è trend mondiale e che vede il calcio sempre più affacciato. Partiamo dalle parole di Andrea Agnelli: “la Juventus deve riuscire a colpire nella fantasia dei millenials. Cosa sogna una bambina giapponese? E un millenial di Mexico City? Noi dobbiamo rispondere a loro in modo semplice ed evocativo“. La società dietro lo studio del nuovo logo è la Interbrand (nome pericoloso…) che ha dovuto rinnovare in modo netto e deciso qualcosa che non era stato poi così tanto modificato in 120 anni di storia. A cosa si riferisce il nuovo logo? Semplificando il pomposo comunicato stampa, potremmo riassumere che riprende con linee taglienti e forti un segno iconico e essenziale che rappresenta nell’immediato la J del nome, le strisce della maglia bianconera e il bordo dello scudetto. Ma come è cambiato negli anni?

A parte una breve parentesi negli anni ’80 con la sola Zebra e la stella degli scudetti (che poi diventerà doppia), il logo è rimasto abbastanza simile a quello originale con appunto la zebra su due zampe, le strisce bianconere, la scritta e la corona riferita alla città di Torino. Rimasto intatto fino agli anni ’20, è stato poi semplificato togliendo tutto il contorno più stile XIX secolo che XX; compare anche il blu dei Savoia. Questo colore scompare negli anni ’40 per rimanere soltanto bianco e nero, molto classico e forse uno dei più famosi. Ritorna il blu nel decennio successivo, con una forma più schiacciata, per arrivare agli anni ’70 con un design un po’ meno minimalista e un po’ più a effetto (così così). Negli anni ’90 si punta sul giallo come contorno e con le stelle per poi passare a quello del nuovo millennio stile un po’ web con una grafica moderna e pulita. Nel 2017, a 120 anni dalla nascita, lo stravolgimento totale.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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