Ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, è stato arrestato il 16enne che lunedì scorso ha accoltellato la sua professoressa in classe. L’accusa è di tentato omicidio.
Attualmente il ragazzo si trova ricoverato all’ospedale San Paolo, presso il reparto di Neuropsichiatria dell’età adolescenziale. Dopo aver pugnalato l’insegnante il giovane ha tentato di farsi del male attraverso l’autolesionismo.
I carabinieri hanno arrestato il ragazzo 16enne che ha accoltellato la sua professoressa in classe ad Abbiategrasso. Il giovane attualmente si trova ricoverato in Neuropsichiatria adolescenziale all’ospedale San Paolo.
Inoltre, il 16enne dopo aver aggredito la professoressa ha tentato di farsi male, infliggendosi delle ferite sul braccio con la stessa lama con cui ha pugnalato la professoressa.
Qualche ora dopo il ragazzo è stato ricoverato in ospedale, dove i medici lo hanno sottoposto ad alcune visite specialistiche.
La diagnosi ha riportato forti fragilità psicologiche, in particolare si tratterebbe di un disturbo paranoide.
Ad accompagnare il minorenne durante tutti gli accertamenti del caso è stato il padre, il quale, da come riportato da Il Giorno, si è detto incredulo per ciò che è accaduto.
Il ragazzo a breve sarà probabilmente trasportato in un istituto minorile. La convalida del provvedimento dovrebbe avvenire domani.
A quanto pare il 16enne ha sempre avuto un comportamento turbolento e problematico. A partire dallo spray maleodorante spruzzato in classe, fino ad arrivare a staccare le prese della lavagna interattiva per far perdere più tempo ai professori.
Il ragazzo 16enne, dunque, lunedì scorso ha improvvisamente accoltellato la sua professoressa mentre erano in classe.
Gli inquirenti hanno emesso la decisione dell’arresto lunedì 29 maggio, pochi minuti dopo il termine dell’operazione a cui si è dovuta sottoporre la professoressa Elisabetta Condò. La donna ha riportato diverse ferite sparse in tutto il corpo e per questo le sono stati ricostruiti alcuni tendini del braccio destro.
La prognosi dovrebbe essere poco superiore ai 30 giorni.
Anche il preside dell’istituto, Michele Raffaelli, si è espresso sull’accaduto. Raffaelli ha spiegato che lui, insieme al corpo docenti, aveva intenzione di convocare i genitori del ragazzo per parlare della situazione didattico disciplinare.
“Nessun elemento ci faceva pensare che potesse avvenire un episodio di questa gravità”.
Ha affermato il preside.
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