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I calciatori italiani più giovani che hanno esordito in serie A

14.13 del 23 dicembre 2016: Pietro Pellegri, 15 anni, 9 mesi e 5 giorni, è il calciatore più giovane ad aver mai debuttato in serie A. Lo ha fatto contro il Torino, con la maglia del Genoa, anticipando di un giorno Amedeo Amadei, l’indimenticato bomber della Roma che aveva esordito nel massimo campionato a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni. In Coppa Italia, sempre quest’anno, sono stati gettati nella mischia altri due baby, i cagliaritani Roberto Biancu e Vasco Oliveira, classe 2000. E non dimentichiamo poi baby Kean, che ha visto per la prima volta il campo pure in Champions League.

In attesa di firmare il rinnovo del contratto, Moise Kean ha fatto il suo esordio in serie A, a 16 anni, contro il Pescara allo Juventus Stadium. Figlio di genitori ivoriani, ma vercellese doc, l’attaccante ha già stupito tutti nelle giovanili bianconere ed è pronto anche tra i professionisti a fare quello che gli riesce meglio: gol. Nei principali campionati europei, finora, nessun classe 2000 ha esordito. Massimiliano Allegri si è preso anche questo record. Nella storia della Serie A, tanti sono stati i talenti precoci. Eccovi una carrellata.

Gianni Rivera

L’abatino e simbolo del Milan esordì in serie A, nell’Alessandria, il 2 giugno del 1959 a 15 anni, 9 mesi e 15 giorni. Avversaria l’Inter. L’anno dopo, sei reti in 25 gare e il trasferimento ai rossoneri per 130 milioni di lire. Il resto è storia: 650 gare ufficiali, 164 gol. In bacheca: tre scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe delle Coppe, 1 Intercontinentale. Campione d’Europa con l’Italia. Pallone d’oro nel 1969.

Francesco Totti

Vujadin Boskov decide di mandare in campo Francesco Totti a 16 anni il 28 marzo del 1993 nei minuti finali di Brescia-Roma 0-2. Inizia una delle storie d’amori più lunghe del mondo del calcio, tuttora in corso. Il 27 febbraio del 1994 ci sarà anche l’esordio da titolare, contro la Sampdoria, con i blucerchiati che vincono 1-0. L’ex Pupone è il recordman di presenze e di gol con la Lupa.

Andrea Pirlo

Il professore, il maestro, Mozart, l’architetto. In due parole, Andrea Pirlo. Capace di vincere con il Milan e poi con la Juventus, quando i rossoneri lo avevano dato ormai per finito. L’esordio in A avviene nella stagione 1994-95: 21 maggio, Reggiana-Brescia 2-0. Ha 16 anni e 2 giorni e diventa il più giovane esordiente della squadra lombarda nella massima serie. L’anno dopo vincerà il Torneo di Viareggio con le giovanili bresciane, prima di approdare all’Inter.

Gianluigi Donnarumma

Per Gigio si sprecano i paragoni importanti e si è già scatenata la guerra per assicurarselo. Il Milan per ora se lo tiene stretto, dopo averlo fatto esordire il 25 ottobre del 2015, a 16 anni, contro il Sassuolo (2-1 per i rossoneri). Contro la Germania, in amichevole, pochi giorni fa c’è stato pure l’esordio con la Nazionale maggiore, non ancora maggiorenne. Sta decisamente bruciando le tappe.

Gigi Buffon

Donnarumma viene paragonato a Gigi Buffon, capitano della Juventus e della Nazionale. Anche lui esordì in serie A a 17 anni, con la maglia del Parma, mantenendo inviolata la porta proprio contro il Milan (17 novembre del 1995). Ha vinto tutto, tranne la Champions League, ed è il giocatore con il maggior numero di presenze in Nazionale. E’ uno dei pochissimi con almeno 1000 presenze in carriera.

Manuel Locatelli

La linea verde del Milan sta premiando pure Manuel Locatelli, centrocampista classe 1998. L’esordio in A il 21 aprile del 2016, a 18 anni, in Milan-Carpi 0-0. L’esplosione quest’anno, con due gol, tra cui quello bellissimo (e decisivo) alla Juventus. Nell’ottobre di quest’anno è stato convocato per la prima volta da Di Biagio nell’Under 21.

Roberto Mancini

Roberto Mancini ha scritto la storia della Sampdoria. Gli esordi sono a Bologna. Non ancora diciassettenne, la prima in serie A contro il Cagliari (1-1) il 13 settembre del 1981. E’ considerato uno dei migliori numeri 10 della storia italiana. Dopo aver portato per la prima e unica volta lo scudetto a Genova, va a portarlo pure alla Lazio, che non vinceva da quasi 30 anni e dai tempi di Chinaglia.

Angelo Peruzzi

Un petardo – che colpisce il titolare Franco Tancredi – lo manda in campo per la prima volta in A il 13 dicembre del 1987, a 17 anni, contro il Milan. Ma non è con la maglia della Roma che raccoglie i successi della sua carriera, bensì nella Juventus di Marcello Lippi, vincendo anche la Champions League nell’indimenticabile nottata dell’Olimpico di Roma contro l’Ajax.

Giuseppe Giannini

Prima di Francesco Totti, a Roma c’era il Principe, ossia Giuseppe Giannini. Che esordì in serie A l’anno prima del tricolore, a 17 anni, nella stagione 1981/82. Contro il Cesena non va benissimo: primo pallone toccato e perso, con l’attaccante ospite che si invola verso la porta e segna il gol decisivo. Poco male: scriverà anche lui la storia giallorossa. E con l’Italia del 1990 andrà vicino alla vittoria del Mondiale.

Stephan El Shaarawy

Il Genoa gli dà l’opportunità di debuttare nel massimo campionato a 16 anni, un mese e 24 giorni. E’ il più giovane deb nella storia rossoblù in serie A e uno dei dieci più giovani esordienti del campionato. Entra all’83’ di Chievo-Genoa 0-1, il 21 dicembre del 2008. Poi il Piccolo Faraone andrà a cercar fortuna al Milan e alla Roma, entrando a far parte anche del giro della Nazionale maggiore.

Mario Balotelli

SuperMario esordisce in serie A al 90′ di Cagliari-Inter 0-2, il 16 dicembre del 2007: ha 17 anni. A mandarlo in campo è Roberto Mancini. Tre giorni dopo, in Coppa Italia, Balotelli segna le prime reti ufficiali in maglia nerazzurra in Reggina-Inter 1-4. Vice campione d’Europa con l’Italia nel 2012 (in cui è protagonista), si perde tra le due milanesi e l’Inghilterra (vincendo un titolo con il Manchester City), lo ritroviamo a Nizza, pronto di nuovo a dire la sua.

Paolo Maldini

Figlio di papà? Neanche per sogno. Paolo Maldini ha scritto la sua storia, indipendente da quella di Cesare. A 16 anni è in panchina per la prima volta, a causa dell’infortunio di Mauro Tassotti. Quando si fa male Sergio Battistini, entra in campo come terzino destro, suo ruolo naturale: è il 20 gennaio del 1985. A fine partita, Nils Liedholm lo promuove: “Paolo ha un grande avvenire”. Ha vinto tutto con la maglia del Milan, è uno dei migliori terzini sinistri della storia del calcio italiano.

Franco Baresi

Compagno di reparto e di tante battaglie di Paolo Maldini, Franco Baresi è tuttora uno dei più amati dai tifosi del Milan. A meno di un mese dai 18 anni, l’esordio in A in Verona-Milan 1-2: 23 aprile 1978. Nell’annata 1978/79 è già titolare, nel ruolo di libero. Attraverserà le tempeste (i due anni in B) e il paradiso berlusconiano, vincendo tutto. Campione del mondo nel 1982 e vice campione nel 1994 con l’Italia.

Alessandro Nesta

Considerato in un certo senso l’erede di Baresi e Scirea, Alessandro Nesta scrive storie bellissime prima con la Lazio e poi con il Milan. E’ Dino Zoff a farlo esordire in A il 13 marzo del 1994, a pochi giorni dal 18esimo compleanno. La partita è Udinese-Lazio 2-2, entra in campo al 78′ al posto di Pierluigi Casiraghi. Prima di mettere le mani sullo scudetto, aveva alzato al cielo anche la Coppa delle Coppe e la Supercoppa europea.

Ciro Ferrara

A Napoli gli esordi in serie A. Addirittura contro la Juventus, il 5 maggio 1985, allo stadio San Paolo, a 18 anni. Gioca al fianco di Diego Maradona, conquistando i due storici titoli del Napoli. Proprio dall’argentino eredita la fascia da capitano, prima del trasferimento nell’estate del 1994 alla Juventus. Qui arriverà anche la Champions League di Roma, ma pure i fischi dei suoi ex tifosi.

Silvio Piola

Chiudiamo la rassegna con Silvio Piola, il miglio bomber della storia della serie A. Attaccante, dopo gli esordi nella Veloces, è la Pro Vercelli a dargli l’opportunità di esordire nella massima serie: 16 febbraio 1930, sul campo del Bologna (2-2) a 16 anni. Titolare dall’anno successivo, è stato campione del mondo con l’Italia nel 1938. Ha lasciato il calcio nel 1954, a 41 anni.

I calciatori più giovani che abbiamo dimenticato

Uno spazio meritano un grande attaccante del passato, Amedeo Amadei (Roma), e due più recenti, Renato Buso e Giuseppe Galderisi. Il primo debuttò in A il 2 maggio del 1937 in Roma-Fiorentina 2-2, a 16 anni. E’ stato il centravanti del primo scudetto giallorosso nel 1942. Renato Buso ha esordito pure lui a 16 anni, con la maglia della Juventus contro la Fiorentina (1-1). Giuseppe Galderisi, detto ‘Nanu’ per la sua bassa statura, esordisce il 9 novembre del 1980 in Perugia-Juventus 0-0, a 17 anni. Resterà scolpita nei tifosi della Signora la tripletta rifilata al Milan (3-2) nel 1981/82. Con il Verona arriverà uno scudetto da protagonista (11 gol in 29 presenze).

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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