Federica Guidi, l’ex ministro dello Sviluppo Economico del governo Renzi, è stata ascoltata dai pm di Potenza sul caso petrolio di Tempa Rossa. Un interrogatorio durato tre ore, al termine del quale ha rilasciato un breve comunicato specificando di essere “parte offesa”.
La Guidi è finita nel caso Tempa Rossa in seguito alle intercettazioni con il compagno Gianluca Gemelli, tra gli indagati. Ritenendo inopportune e imbarazzanti le telefonate diffuse, si è dimessa.
I pm di Potenza, così come fatto con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, hanno voluto ascoltarla in quanto persona informata dei fatti. La Guidi non risulta infatti tra gli indagati. Per questo non si è presentata in Procura con un legale, ma con alcuni consulenti. Essi l’hanno definita, prima del colloquio, “serena e disponibile”.
Il colloquio con i pm Luigi Gay, Laura Triassi e Francesco Basentini è stato secretato. Per questo la Guidi non ha potuto raccontare nulla alla stampa (sarebbe stato un reato) limitandosi a un breve comunicato: “Vorrei prima di tutti ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me. Ho risposto a tutte le loro domande. Dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa”.
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