Al 475esimo giorno dall’inizio della guerra in Ucraina, la notizia principale di oggi riguarda un attacco da parte degli invasori.
Da giorni l’esercito del Cremlino sta subendo pesanti attacchi perché è ufficialmente iniziata la controffensiva annunciata da tempo, con cui i militari ucraini vogliono riprendersi i propri territori. Il gesto più importante in questo lasso di tempo è stato il crollo della diga di Kakhovka, la cui rottura ha creato una crisi ambientale molto grave, con tonnellate di olio idraulico che si sono riversate nel fiume Dnipro, a ridosso di cui sorgeva il grande impianto utilizzato per produrre energia idroelettrica. Russia e Ucraina si addossano la colpa a vicenda per questa cosa, invece è chiaro chi sia il Paese responsabile dei bombardamenti avvenuti questa notte a Kryvyi Rih, città che si trova nella regione ucraina di Dnipropetrovsk. I russi stanno dunque rispondendo alla controffensiva del nemico, che già gli ha sottratto diversi chilometri di territorio a Bakhmut, una delle zone più calde del conflitto.
Giunta al 475esimo giorno, la guerra in Ucraina si è trasformata in queste settimane da un conflitto in cui il Paese attaccato si difendeva, a uno in cui invece questo sta rispondendo ai russi con una controffensiva imponente che tiene conto anche dei dissapori interni fra l’esercito regolare del Cremlino e il gruppo paramilitare filorusso Wagner, che da poco si è ritirato dal territorio di Bakhmut incolpando la Russia di non fornire abbastanza armi per andare avanti.
“Non lascerò morire i miei uomini con questi presupposti” ha detto pochi giorni fa il loro comandante Prigozhin, per retrocedere e ritirarsi negli accampamenti per lasciare le posizioni conquistate, all’esercito regolare. Il momento è stato colto da Kiev, che ha attaccato questo territorio conquistando un chilometro in sole 24 ore.
Questo segno ci fa capire che forse l’invasore in questo momento è debole, tuttavia oggi sono arrivate le prime risposte alla controffensiva. Nella notte infatti sono stati lanciati dei missili su Kiev e ad annunciarlo è stata l’amministrazione militare della capitale, che ha precisato che sono stati tutti intercettati e abbattuti senza che provocassero vittime né feriti.
Ma l’evento più significativo sono state le bombe sganciate sulla città ucraina di Kryvyi Rih, definito atto terroristico.
Intanto le forze armate di Kiev sono avanzate di 6,5 chilometri e hanno acquisito il controllo di 90 chilometri quadrati, risultato ottenuto anche grazie ai nuovi aiuti militari ricevuti dagli Stati Uniti. Il nuovo pacchetto di sostegni ha un valore di 2,1 miliardi di dollari e gli armamenti includono sistemi di difesa, missili Hawk e droni Puma.
Anche Berlino ha confermato il suo aiuto al Paese martoriato dal conflitto, infatti il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha dichiarato che la Germania continuerà a rifornire l’esercito con carri armati Leopard 2.
Nella notte i russi hanno sganciato bombe sulla città ucraina di Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk. Il fatto è stato riportato dai media locali ed etichettato come un atto terroristico dei russi che ha preso di mira il settore residenziale.
Un gesto crudele che ha provocato diversi morti e feriti. Il bilancio provvisorio parla di almeno 6 vittime e 25 feriti, a riferirlo è stato il capo dell’amministrazione militare regionale, Serhiy Lysak.
Altri 14 missili invece sono stati intercettati e abbattuti. Purtroppo la situazione di Kryvyi Rih invece è abbastanza grave e l’attacco è stato condannato da Zelensky, che ne ha parlato su Twitter, descrivendo ancora una volta i russi come terroristi che attaccano di notte persone civili prendendo di mira centri residenziali e città senza uno scopo ben preciso, solo per seminare terrore.
In questa zona sono a lavoro i soccorritori e mentre ha espresso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime, il presidente ucraino ha ribadito che i responsabili non saranno mai perdonati e dovranno rispondere di ogni missile lanciato.
Ci sono ancora 7 persone sotto le macerie a Kryvyi Rih, città natale di Zelensky, e il bilancio delle vittime, salito a poche ore da 3 a 6, è provvisorio. Dei 25 feriti accertati finora, 19 di loro sono stati trasferiti in ospedale in gravi condizioni.
Il sindaco della città ha parlato di sei missili che hanno colpito un condominio di 5 piani, un negozio di generi alimentari e un’automobile.
Le autorità ucraine hanno anche riferito di un attacco russo con droni a Kharkiv.
“La Russia sta distruggendo il nostro Paese”, così denuncia Podolyak, consigliere del capo d’ufficio di Zelensky, su Twitter.
“capisco che a chilometri di distanza dall’ucraina ci si possa sedere e parlare di geopolitica e accordi, ma alla fine le decisioni chiave dovranno essere prese e la russia è destinata a perdere e a pagare per ciò che sta facendo”.
In questo scenario, l’Onu, che aveva parlato di crisi umanitaria molto grave, ha rinnovato la sua condanna alle azioni russe, come questo attacco, sottolineando che i diritti umani vanno rispettati e le infrastrutture civili non devono essere considerate obiettivi di guerra.
Tuttavia anche l’Ucraina nelle proprie azioni di controffensiva ha danneggiato dei villaggi russi, in particolare in queste ore ne sono stati colpiti due a Kursk, dove è saltata la fornitura di gas ed elettricità.
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