Partenza dall’isola greca di Lesbos, destinazione porto di Dikil, Turchia. E’ questo il destino di più di 200 profughi espulsi dalla Grecia e destinati al rientro in Turchia. Era stato previsto per il 4 aprile e puntuale è iniziato il piano di espulsione previsto dall’accordo tra Unione Europea e Ankara del 20 marzo scorso e che prevede il rinvio in Turchia dalla Grecia dei migranti irregolari.
I profughi erano arrivati in autobus accompagnati dalla polizia e sono partiti stamane da Lesbos. A lasciare l’isola greca sono stati: un traghetto turco con a bordo più di 100 migranti e diretto in Turchia e un catamarano, il Nezil Jale in grado di trasportare diverse centinaia di persone. Tutti gli espulsi sono uomini. La maggior parte dei migranti ha origini pakistane, molti provengono dal Nord Africa, due sono i siriani, nessuno di loro ha diritto di asilo. Anche dall’isola di Chios è partita una terza imbarcazione con 66 profughi. In totale dovrebbero essere 500 i migranti attesi in Turchia nella giornata di oggi. “Questo è il primo giorno di tempi molto duri per i diritti dei rifugiati. Nonostante le gravi lacune legali e la mancanza di un’adeguata protezione in Turchia, l’Ue sta andando avanti in un accordo pericoloso”, ha dichiarato Giorgos Kosmopoulos di Amnesty International in Grecia. Le espulsioni hanno provocato alcune proteste da parte dei residenti locali dell’isola di Chios che si sono scontrati con la polizia.
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