Gli comunicano che ha un tumore al colon, ma dopo un mese scopre che avevano trascritto male la diagnosi. È accaduto a Milano, un paziente in cura al Policlinico avrà un risarcimento di 6 mila e cento euro per lo stress provocato dai medici. A deciderlo i giudici della Corte d’Appello di Milano secondo cui il paziente va risarcito per “il turbamento dell’animo determinato dalla diagnosi erronea”.
Al paziente era stato diagnosticato un “adenocarcinoma infiltrante”, un cancro al colon. Incapace di arrendersi alla malattia l’uomo decide di rivolgersi ad un altro ospedale dove gli diagnosticano una displasia e non un tumore.
L’episodio è accaduto sei anni fa e dopo tutti questi anni e il percorso giudiziario, il paziente è riuscito ad ottenere il riscatto desiderato. Un percorso piuttosto travagliato, in primo grado il Tribunale civile di Milano aveva respinto le richieste dell’uomo perché l’errore “non era andato a ledere l’integrità fisica del paziente non essendo stato predisposto successivamente, una volta venuto a galla l’errore, alcun intervento chirurgico”.
Ricorso in appello, i giudici riconoscono al paziente lo stress psichico ed emotivo dovuto all’errata diagnosi e la Corte, presieduta da Luigi De Ruggiero, stabilisce il risarcimento di 6 mila euro: “un grave errore diagnostico, pur in mancanza di un successivo danno all’integrità fisica, è idoneo a ledere il diritto alla salute nella sua più ampia accezione, come diritto al benessere psico-fisico”.
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