Nuovo elemento nelle indagini sulla morte di Luigi Criscuolo, noto come Gigi Bici: il proiettile che lo avrebbe ucciso sarebbe simile a quanto repertato in casa dell’unica indagata per l’omicidio, la fisioterapista Barbara Pasetti.
La compatibilità con l’ogiva trovata nella villa della donna, secondo quanto riportato in queste ore dall’Ansa, sarebbe emersa tra i dettagli evidenziati in sede autoptica durante le analisi sul corpo di Gigi Bici.
Gigi Bici, all’anagrafe Luigi Criscuolo, è stato ucciso a 60 anni e, secondo quanto emerso dall’autopsia, sarebbe stato colpito con una pistola calibro 7,65.
Poche ore fa, attraverso le colonne del quotidiano La Provincia Pavese, è trapelato un dato: dagli accertamenti sarebbe emersa una compatibilità tra il proiettile che avrebbe ucciso la vittima e l’ogiva rinvenuta dagli inquirenti all’interno del terreno della villa di proprietà di Barbara Pasetti.
La donna, fisioterapista 44enne di Calignano di Cura Carpignano (Pavia), è stata arrestata mesi fa ed è l’unica indagata per il delitto di Gigi Bici.
Il cadavere di Luigi Criscuolo – conosciuto a Pavia come Gigi Bici – fu trovato proprio davanti alla villa della 44enne, il 20 dicembre 2021. La donna sarebbe stata indagata dalla Procura di Pavia per l’omicidio del 60enne e per presunta tentata estorsione ai danni dello stesso. L’abitazione, posta sotto sequestro, è stata oggetto di perquisizioni e rilievi da parte degli inquirenti e l’ogiva che vi sarebbe stata trovata sarebbe simile al proiettile che ha ucciso l’uomo.
Dall’autopsia condotta sul corpo di Gigi Bici sarebbe emerso lo scenario di un’esecuzione: il 60enne sarebbe stato colpito da distanza ravvicinata, freddato a bruciapelo con un colpo alla tempia sinistra che avrebbe seguito una traiettoria dal basso verso l’alto. Il rinvenimento di tracce ematiche nell’auto della vittima farebbe ipotizzare che sia stata uccisa quando era in auto.
Secondo quanto emerso in sede investigativa, il delitto risalirebbe all’8 novembre, giorno della scomparsa.
Al momento sono attesi i risultati degli accertamenti disposti su un’arma da fuoco che non si esclude possa essere quella usata per l’omicidio: si tratta di una pistola ritrovata in una centralina elettrice della stessa villa dell’indagata, al cui interno, chiusi in un sacchetto di plastica, sarebbero stati inoltre scoperti proiettili inesplosi che risulterebbero compatibili con l’ogiva intercettata dagli investigatori nel terreno della residenza della fisioterapista 44enne.
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