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Giappone, l’imperatore Akihito pronto ad abdicare: ‘Sono troppo vecchio’

Troppo vecchio per essere imperatore. Il Giappone è ancora sotto choc dopo lo storico discorso in cui l’imperatore Akihito ha annunciato di essere pronto per abdicare e lasciare lo scettro al figlio Naruhito. In un videomessaggio di circa 10 minuti, l’82enne figlio dell’ultimo “dio vivente” Hiroito e primo sovrano da semplice essere umano, ha chiesto di potersi ritirare a vita privata e di non rappresentare più la nazione che gli ha dato il titolo nel 1989: non lo ha fatto in maniera esplicita, perché non gli è concesso, ma ha parlato dell’età che avanza e dei problemi di salute che lo affliggono chiedendo l’unità del paese. “Temo che mi sarà sempre più difficile svolgere i miei doveri come imperatore simbolico“, ha dichiarato nel suo messaggio alla nazione.

Akihito è il primo sovrano a salire al trono in Giappone senza prerogative divine, dopo la rinuncia del padre Hiroito del 1946 quando venne letta la “Dichiarazione della natura umana dell’imperatore”. Il sovrano è anche il primo ad aver sposato una comune cittadina, Michiko Shoda, con cui è convolato a nozze nel 1959, e il primo ad aver espresso opinioni politiche, dimostrandosi contrario a derive neo-nazionaliste, come quando nel 2013 si dichiarò contro la proposta di rendere obbligatoria la cerimonia mattutina dell’alzabandiera in ogni istituto scolastico.

La notizia era nell’aria da tempo, ma finora non era arrivata alcuna dichiarazione ufficiale da parte della casa regnante: tutto è cambiato con il videomessaggio in cui Akihito si è rivolto alla nazione, parlando in pubblico per la seconda volta in 27 anni (la prima, in diretta tv, fu dopo il disastro di Fukushima nel 2011).

Diversi anni fa sono stato operato due volte e con l’età che avanza, temo che sia diventato difficile per me esercitare le mie funzioni come ho fatto in passato“, ha detto l’imperatore, leggendo il discorso nel videomessaggio mandato in onda a reti unificate e registrato, a differenza di quando parlò in diretta dopo lo tsunami.

Mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per lo stato, per il popolo e per i miei successori. Avendo superato gli 80 anni, nonostante le mie condizioni di salute siano buone, sono preoccupato di non essere più in grado di adempiere alle mie funzioni come leader simbolico come ho fatto per tanto tempo“, ha dichiarato, rivolgendosi direttamente al popolo giapponese in un discorso che ha colpito la nazione non solo per il suo contenuto ma anche per la forma.

L’imperatore usa infatti un linguaggio aulico, il massimo grado permesso dalla lingua giapponese, unico a parlarlo in tutto il paese: Akihito ha invece scelto di usare un tono più popolare e colloquiale, facendosi capire direttamente dai giapponesi. A loro si è rivolto nel chiedere se non fosse il caso di lasciare “per il bene del paese”.

Pur non avendo pronunciato la parola “abdicazione”, ha più volte espresso la preoccupazione di non essere in grado di reggere al ruolo: operato per un tumore alla prostata e per un bypass cardiaco, l’anziano sovrano vorrebbe lasciare il trono al figlio, ma non gli sarebbe concesso.

La Costituzione non prevede infatti l’abdicazione dell’imperatore e il governo di Shinzo Abe potrebbe mettersi di traverso. Il premier ha vinto le elezioni, arrivando ad avere la maggioranza tanto agognata per modificare la carta costituzionale. Davanti al desiderio imperiale ha però aperto a possibili modifiche. “Accogliamo con serietà le parole di sue maestà l’imperatore e ci dovremo riflettere profondamente“, ha fatto sapere il primo ministro. Tempo qualche mese, dicono i bene informati, e il Giappone potrebbe avere un nuovo imperatore.

Lorena Cacace

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