Si è spento nella notte tra giovedì e venerdì, all’età di soli 58 anni, Gianluca Vialli, considerato uno dei migliori centravanti del XX secolo; non solo calciatore, ma una carriera alle spalle come allenatore e negli ultimi tempi dirigente sportivo della nazionale. Dal 2017 combatteva contro un tumore al pancreas, definita dagli esperti una malattia che colpisce circa 14 mila pazienti all’anno.
Le sue esequie saranno celebrate nei prossimi giorni a Londra, in forma strettamente privata, ma nei prossimi mesi, a Cremona, nella sua città natale, sarà organizzato un evento per commemorarlo.
Si è spento ieri, nella capitale inglese, dove era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute poco prima di Natale, Gianluca Vialli, ex calciatore, dirigente sportivo e capo delegazione della nazionale italiana.
Per quanto riguarda la cerimonia funebre, la famiglia ha deciso di organizzare delle esequie in forma strettamente privata a Londra, probabilmente lunedì, giorno 9 gennaio. Una riservatezza che ha sempre contraddistinto Vialli e i suoi cari, i quali hanno deciso di mantenere per l’ultimo saluto a un grande che ha fatto la storia del calcio italiano.
Una cerimonia intima che vedrà la presenza della moglie, delle due figlie, dei genitori anziani, dei fratelli e forse di qualche amico. Una volontà di Gianluca che sarà rispettata. Nelle ultime ore, invece, si fanno sempre più insistenti le voci di commemorare l’ex calciatore in forma pubblica a Cremona, nella sua città natale, nei prossimi mesi, forse a fine campionato.
Il capo delegazione della nazionale italiana dopo 5 anni di battaglia contro un tumore al pancreas si è spento nella giornata di ieri presso una clinica londinese. Lo scorso 14 dicembre la sua ultima dichiarazione pubblica, dove lo stesso Vialli aveva fatto intuire il peggioramento della sua malattia:
“Ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia“.
Queste le sue parole, prima di Natale, prima di partire per il Regno Unito e ricoverarsi in una clinica. Nelle ultime ore, i familiari hanno diramato una nota per ringraziare tutti coloro i quali in queste settimane hanno dato sostegno al campione e le persone a lui vicine:
“Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori“.
L’ex calciatore, deceduto a soli 58 anni, lascia la moglie Catheryn, sposata in gran segreto, le figlie Olivia e Sofia, che avrebbe tanto voluto portare all’altare, i suoi genitori e i suoi quattro fratelli maggiori.
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