Gian+Antonio+Stella%3A+%26%238220%3BSe+muore+il+Sud%2C+muore+l%26%238217%3BItalia%26%238221%3B+%5BINTERVISTA%5D
nanopressit
/articolo/gian-antonio-stella-se-muore-il-sud-muore-litalia-intervista/66373/amp/
Categories: Economia

Gian Antonio Stella: “Se muore il Sud, muore l’Italia” [INTERVISTA]

[videoplatform code=”138720239124152af07573ae7d”]

“Vesuvio pensaci tu”. “Forza Etna”. Quante volte abbiamo sentito dire o, più recentemente letto sui social network, frasi di questo tipo? E, a prescindere dagli aspetti chiaramente razzisti e xenofobi, queste espressioni dimostrano in realtà quanto sia diffusa l’idea che, se fosse possibile, abolire il Mezzogiorno sarebbe un’ottima soluzione ai problemi dell’Italia. Nello stesso senso vanno quei progetti politici che vorrebbero una drastica riduzione dei fondi per il Sud Italia e perfino un federalismo fiscale volto a tenere per sé le proprie tasse, senza capire che così il meridione muore. Ma cosa succede se muore il Sud? Lo abbiamo chiesto a Gian Antonio Stella.

Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, è l’uomo che ha coniato con il collega e amico Sergio Rizzo il termina “Casta” per indicare quell’incredibile numero di privilegi di cui gode la nostra classe politica. Ora, dopo aver ampiamente dimostrato che la situazione economica e sociale dell’Italia ha dei responsabili ben individuabili (i nostri politici), i due giornalisti hanno voluto indagare le responsabilità di quello che è ormai il meridione da troppi decenni a questa parte.

Stella e Rizzo hanno indagato da giornalisti, da economisti e non certo da meridionali: il primo è nato ad Asolo (in provincia di Treviso) da una famiglia originaria di Asiago, il secondo è di Ivrea (in provincia di Torino). Non si può, quindi, ritenere che quanto affermano sia frutto di un becero campanilismo. Eppure il punto di arrivo è lo stesso: “Se muore il Sud, muore l’Italia”.

E allora lo Stato italiano e i suoi cittadini, da qualsiasi zona dalle penisola provengano, devono occuparsi di far rinascere il Mezzogiorno: non per filantropia, per salvare anche se stessi. Ma, leggendo le pagine di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, un dubbio invade il lettore. Quello che non si voglia far rinascere il Sud affinché il Nord possa restare in alto.

Fabrizio Capecelatro

Fabrizio Capecelatro è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di politica e cronaca, con particolare riguardo a tematiche incentrate su criminalità organizzata e camorra. Su temi di attualità e di cronaca criminale ha scritto anche su Pourfemme.

Recent Posts

Aborto, manifestazione al Senato in attesa della discussione: “Fuori i ProVita dai consultori”

"Ho abortito, non mi vergogno. Mio il corpo, mia la scelta", si legge su uno…

2 settimane ago

Migranti, ritardo per i centri in Albania: non apriranno prima di novembre

Il ministero della Difesa ha ufficialmente comunicato che i lavori relativi ai centri per migranti…

3 settimane ago

Borseggiatrice pestata brutalmente in metro a Roma: punita perché voleva smettere di rubare

La brutale aggressione è avvenuta all'interno di un treno della metro B di Termini. La…

4 settimane ago

Se possiedi queste 2000 lire comincia a gioire: quanto valgono oggi

La lira - che ormai non circola più in Italia dal 2002 - rappresenta ormai…

1 mese ago

Le 10 città più care d’Italia, forse non ci crederai ma sul podio ci sono proprio loro

In questo periodo di forte crisi economica (e non solo), l'aumento dei prezzi di alimentari,…

1 mese ago

Inchiesta sui Vas: ecco come riconoscere i servizi telefonici che prosciugano il credito

La guardia di finanza ha aperto un'inchiesta sui Vas, ossia i servizi telefonici a pagamento…

2 mesi ago