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Categories: Tecnologia

FriendFeed chiude: addio al social della transizione

FriendFeed pronto a chiudere per sempre il 9 aprile: il social network nato nel 2007 e acquistato a peso d’oro da Facebook sarà spento visto che non viene ritenuto sufficientemente conveniente e redditizio. Ha svolto il ruolo di transizione tra le prime community e gli ancora acerbi SN come Facebook e Twitter e come si è poi evoluto questo settore, blog compresi, sempre più voltato verso un aspetto commerciale rispetto a uno puramente di intrattenimento. Ripercorriamo un po’ di storia di FF.

La mente dietro FriendFeed è Paul Buchheit che aveva già partorito altri colossi del web come la posta elettronica Gmail e come la piattaforma pubblicitaria Google AdSense. Ci provò dunque col social con un network che nasceva come aggregatore di feed, dunque di fonti per notizie interessanti e poi si ampliava andando a permettere anche di commentare ed era proprio nell’interazione tra utenti la vera forza di FriendFeed, che l’ha reso utilizzatissimo e apprezzato, anche e soprattutto per argomenti meno di massa.

La data della morte di FriendFeed è stata già decretata e cadrà il 9 aprile prossimo e le cause sono ovviamente sempre le solite ovverosia una popolazione non così esagerata e dunque un costo di gestione troppo alto ed esoso per continuare a essere erogato. La comunicazione è avvenuta per bocca dello sviluppatore Benjamin Golub. E dire che nel passato aveva vissuto il proprio momento d’oro nel 2009 quando divenne così popolare da “meritarsi” l’acquisizione da parte di Facebook: Zuckerberg tirò fuori dal taschino 15 milioni di dollari più 32.5 in azioni di FB, che sono tanti, sì, ma non abbastanza se paragonati alle cifre attuali.

Ma fu un acquisizione simile all’uso che si è fatto del Colosseo nei secoli passati: si è usato come cava per materiali buoni per altri edifici. E così Facebook ha integrato funzionalità dell’acquisito che piano piano si è spento e ha visto la migrazione dei propri utenti verso i social network sempre più moderni e ricchi di features. E ora si chiude, un pezzo di Internet che se ne va e non importa che sia durato meno di dieci anni. Recentemente anche un’altra colonna del web aveva chiuso, MSN Messenger.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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