Arriva l’obbligo della fattura digitale per tutti i fornitori della Pubblica Amministrazione. Gli enti coinvolti sono molti: le regioni, le province, i comuni, le scuole, le università, le camere di commercio e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale. Già l’operazione era iniziata nel mese di giugno scorso per le fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale. Adesso l’obiettivo è quello di allargare il raggio d’azione, fino a raggiungere 42.361 uffici pubblici e più di un milione e 900mila aziende.
Ci sono state varie polemiche, soprattutto da parte delle imprese, che protestano per i costi e per l’operazione che si rivela non molto semplice da effettuare. Tuttavia con la fattura elettronica sarà abbattuto l’80% del costo comportato dall’uso dei documenti cartacei. L’emissione della fattura digitale permette di tenere maggiormente sotto controllo la spesa pubblica.
L’aspetto tecnico
Le fatture digitali dovranno essere emesse in formato xml e dovranno essere trasmesse sfruttando il sistema di interscambio gestito dall’Agenzia delle Entrate e Sogei. Ogni fattura deve contenere alcune informazioni ben precise: le indicazioni del soggetto trasmittente, l’identificativo fiscale, il progressivo di invio, il numero di trasmissione. Non si tratta soltanto dell’emissione in formato elettronico, perché anche la trasmissione, la ricezione e la conservazione dovranno avvenire in formato elettronico.
Come funziona
Il fornitore deve apporre una firma elettronica. Proprio per questo serve un lettore smart card o un altro dispositivo che sia adatto a compiere l’operazione. Inoltre, la normativa stabilisce che entro 15 giorni dall’emissione la fattura deve essere archiviata digitalmente con conservazione sostitutiva, sia dal cliente che dal fornitore.
Tutto ciò permette il risparmio economico sia per le imprese che per le Pubbliche Amministrazioni e consente di realizzare una più elevata trasparenza della situazione fiscale, soprattutto relativamente ai fornitori. E’ da contare anche la notevole riduzione dell’impatto ambientale derivante da una riduzione dell’uso di carta.
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