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Categories: Spettacoli

Fabrizio Corona in carcere: ‘Mi manca Carlos’

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Gli errori del passato, la lontananza dal figlio Carlos, il modo in cui il carcere lo ha cambiato: per la prima volta Fabrizio Corona accetta di farsi intervistare dal quotidiano Il Corriere della Sera, a cui racconta il dramma dopo la condanna per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale. In attesa di tornare libero e poter finalmente riabbracciare il figlio, la cosa che in assoluto più gli manca da quando la sua vita trascorre all’interno di una cella.

Sono sempre lo stesso, il dna non lo puoi cambiare, ma il carcere mi ha salvato la vita, mi ha fatto tornare con i piedi per terra‘, dichiara l’ex re dei paparazzi al quotidiano, che già in una lettera pubblicata dal settimanale Chi aveva confessato come da dietro le sbarre avesse avuto il tempo di ripensare alla sua vita e agli errori commessi. Ma Fabrizio è ancora arrabbiato per una sentenza che continua a ritenere spropositata, 14 anni e due mesi di reclusione, ridotti a sei anni e undici mesi, ma ammette anche l’errore di ‘rifiutare un patteggiamento di 8 mesi per Vallettopoli‘. E non è stato certamente il suo unico errore, riferendosi soprattutto alle conseguenze che la condanna e il carcere hanno avuto sul suo privato, in particolare per quanto riguarda il figlio Carlos, avuto dall’ex moglie Nina Moric.

La prima cosa che faccio quando esco è andare a prendere Carlos a scuola… mi manca tantissimo mio figlio‘, rivela Corona, affermando di sentire la mancanza delle emozioni quotidiane che la vita ti offre. Perché il carcere è un inferno, è oblio perenne, ‘è come essere morti‘ durante giornate che trascorrono tutte uguali: eppure, tra i penitenziari di Busto Arsizio e Opera, Corona è riuscito in qualche modo a ritagliarsi un suo spazio, lavorando come portavivande per i detenuti e inventando un portale innovativo proprio a servizio dei carcerati. Tiene in allenamento il fisico e la mente, è persino riuscito a scrivere un libro. In fondo ‘il carcere mi ha salvato la vita‘, confessa, poiché ‘è riuscito a fermare un treno in corsa perenne da anni, che aveva alzato troppo l’asticella del limite‘. Ma gli manca Carlos, la sola punizione davvero insostenibile per una vissuta fuori dalle regole per troppo tempo. In attesa di rivederlo e poter ricominciare, finalmente.

Giulio Ragni

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