Un barista di Triste è stato multato dalla Guardia di Finanza. La sua colpa? Aver digitato sulla cassa ‘caffè’, anziché ‘caffè decaffeinato’: la differenza di 10 centesimi sullo scontrino è stata interpretata come evasione del fisco. Le Fiamme Gialle non hanno voluto sentire ragioni e hanno redatto il verbale.
Il titolare del bar di Trieste finito nel mirino della Finanza, Stefano Karis, ha raccontato la sua versione dei fatti: ha battuto uno scontrino da 1 euro, anziché da 1,10 euro. Si è trattato di un banale errore di battitura, che ha generato in linea teorica, un’evasione fiscale di 10 centesimi. Ovviamente il negoziante non ha avuto alcuno strumento per dimostrare che non si è trattato di un gesto volontario, per questo ha dovuto soccombere alla decisione delle Fiamme Gialle che hanno redatto subito il verbale.
Cosa rischia, ora, Stefano Karis?
Se le Guardie della Finanza dovessero decidere di proseguire sulla strada intrapresa, il titolare del bar rischierebbe la sospensione della licenza e una sanzione amministrativa di 516 euro, con l’inevitabile conseguenza di dover chiudere addirittura l’esercizio.
Un semplice errore di battitura, dovuto probabilmente alla fretta e alla confusione tipiche di un bar, un commerciante rischia di vedere svanire nel nulla la sua attività. Per questo l’uomo fa appello alla sua buona fede.
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