A poco più di tre mesi dagli Europei 2016 in Francia, gli organizzatori mettono a punto le misure antiterrorismo. Misure estreme come le porte chiuse per scongiurare attentati dell’Isis. L’allerta è alta sia perché si gioca in Francia (teatro degli attentati di Parigi), sia perché a contendersi la coppa ci sono nazioni a rischio jihadista. Come l’Italia.
Nessun appassionato di calcio scorderà mai quel che è successo il 13 novembre del 2015. Durante l’amichevole tra Francia e Germania allo stadio di Saint-Denis, sobborgo di Parigi, due boati squarciarono il tifo delle 80mila persone sugli spalti: due kamikaze, non riuscendo a entrarvi, si fecero esplodere all’esterno dello stadio. Mentre altri terroristi dell’Isis stavano colpendo Parigi e facendo strage al Bataclan. Al termine della partita migliaia di tifosi, impotenti e terrorizzati, seguirono sul terreno di gioco l’evolversi degli eventi. Con Euro2016 il rischio attentati è alto. I terroristi potrebbero colpire l’esterno o l’interno degli stadi, riuscendo a introdursi in tribuna. Per scongiurare ciò, gli organizzatori degli Europei, insieme al governo francese e alle forze di sicurezza, stanno disponendo misure di sicurezza.
Martin Kallen, direttore generale di Euro 2016, mette in conto la possibilità di partite a porte chiuse, senza tifosi, fatte cominciare in ritardo o spostate all’ultimo momento in altri stadi.
Uomini delle squadre speciali antiterrorismo, i GIGN e i RAID, proteggeranno i ritiri delle 24 squadre qualificate (non più 16 come in passato). Migliaia di poliziotti presidieranno i posti dove i tifosi si accalcheranno (all’ingresso dello stadio oppure nelle piazze durante e dopo le partite). In particolare occhi puntati sulle dieci città che ospiteranno il torneo: Bordeaux, Lille, Parigi, Saint-Denis, Lione, Marsiglia, Nizza, Tolosa, Lens e Saint-Etienne.
Le squadre rappresentanti alcune nazioni considerate nemiche dei fondamentalisti saranno più a rischio. Tra loro l’Italia. Una fonte della sicurezza internazionale ha rivelato all’Ansa che l’Italia “è sempre più esposta alla minaccia jihadista”. “Il rischio verrà valutato all’approssimarsi dell’inizio del torneo, il 10 giugno – spiega la fonte –. Le condizioni saranno cambiate rispetto ad oggi, così come i rischi legati alla politica internazionale. L’Italia è data come un obiettivo potenzialmente in crescita”.
Non è dato sapere quali siano le cinque partite considerate più a rischio, ma è facile presumere che coinvolgano nazionali come Italia, Francia, Belgio e Germania. In particolare massima attenzione su Italia-Belgio del 13 giugno a Lione.
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