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Europa: bloccati beni per dieci miliardi di euro ai russi

In risposta all’offensiva militare russa contro l’Ucraina, l’Europa ha bloccato i beni degli oligarchi russi per un valore di quasi 10 miliardi di euro.

Vladimir Putin – Nanopress.it

L’Unione Europea decisa a confiscare e vendere, piuttosto che semplicemente congelare, i beni degli oligarchi russi, che ammontano a quasi 10 miliardi di euro. Il denaro guadagnato con la confisca potrebbe essere utilizzato per aiutare a ricostruire l’Ucraina. Alcuni membri dell’UE, però, hanno mostrato il proprio scetticismo in merito a questa decisione.

Europa: bloccati beni russi per 10 miliardi di euro

L’Unione europea, nell’ambito delle sanzioni contro la Russia e in relazione al conflitto attuale in Ucraina, ha congelato i beni degli uomini d’affari russi per un importo pari a circa 10 miliardi di euro, come ha riferito l’agenzia di stampa DPA.

Secondo il rapporto, sullo sfondo dell’operazione militare russa in Ucraina, gli imprenditori russi hanno perso l’accesso a yacht di lusso, immobili e altri beni. Contestualmente, è stato precisato che all’8 aprile tale cifra ammontava a di 6,7 miliardi di euro.

La Commissione europea ha presentato un disegno di legge che consentirebbe di confiscare i beni russi congelati. Successivamente, questi fondi, secondo DPA, potrebbero essere utilizzati per aiutare l’Ucraina nel processo di ricostruzione.

Colori della bandiera ucraina – Nanopress.it

Sanzioni e congelamento dei beni a partire da aprile 2022

All’inizio del mese di aprile, l’Unione europea congelò circa 30 miliardi di euro in beni di oligarchi e imprese russi e bielorussi.

Ciò è avvenuto l’8 aprile, quando il commissario europeo per la giustizia – Didier Reynders – ha presieduto la quinta riunione della task force congelamento e sequestro dell’UE, che comprendeva membri degli Stati Uniti e dell’Ucraina.

I beni – per un valore di 29,5 miliardi di euro – sono stati congelati, nonché vietate le transazioni per un valore di 196 miliardi di euro, secondo quanto riferisce l’UE. Didier Reynders riteneva essenziale che l’UE e i suoi alleati stranieri potessero intensificare i loro sforzi per cessare di sostenere la macchina da guerra del presidente russo Vladimir Putin.

Ha sottolineato che, oltre all’applicazione delle sanzioni, è necessario anche monitorare i loro progressi. Ha esortato tutti i membri a prendere le misure necessarie per mettere in atto le sanzioni previste per la Russia.

Ricostruire l’Ucraina con i beni confiscati

Con la confisca dei beni degli oligarchi russi si potrebbe aiutare l’Ucraina ad attuare il proprio processo di ricostruzione, secondo l’alto funzionario dell’Unione Europea.

Josep Borrell, il rappresentante contralto dell’UE per la politica estera, l’8 maggio ha riferito, al Financial Times di come gli Stati Uniti abbiano utilizzato i fondi confiscati all’Afghanistan per risarcire le vittime del terrorismo e per fornire aiuto umanitario al Paese.

Ha sottolineato che l’uso dei fondi russi per ripristinare un paese devastato dal conflitto ha senso. Secondo quanto riferisce il Financial Times, l’autorità dell’UE stanno esaminando se le russian reserve possono essere reindirizzate verso la ricostruzione dell’Ucraina.

Daniela Caruso

Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.

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