Il mondo dei giochi virtuali, grazie anche allo stop delle discipline a causa dell’emergenza coronavirus, sta conquistando sempre maggiore spazio tanto da essere ormai considerata una vera e propria disciplina sportiva da molti. Anche le autorità sembrano essersi accorte del nuovo fenomeno tanto che il CONI ha ufficialmente avviato il processo di riconoscimento degli eSports come disciplina sportiva. Nella lettera inviata dal presidente del CONI, Giovanni Malagò a Michele Barbone (presidente del Comitato Promotore E-Sport e di Federesports) quest’ultimo viene delegato a “svolgere ogni attività utile all’unificazione delle realtà che operano in Italia nel settore dell’esport”.
La notizia è stata confermata anche dalla FIDE (Federazione Italiana Discipline Elettroniche), che in un comunicato ufficiale ha dichiarato: “Una data storica per gli esport. FIDE, Federazione Italiana Discipline Elettroniche apprende in data odierna una grande notizia. Il CONI, per tramite del Comitato promotore esport, delega il dott. Barbone Michele a sovraintendere il percorso di riconoscimento della federazione esport, naturalmente con gli organi predisposti dal CONI”. Una decisione storica che potrebbe rivoluzionare il gaming competitivo in Italia. L‘intervento della FIDE, in ottica futura, è particolarmente importante perché gode dell’appoggio dell’Esport Europe (a livello continentale) e dell’IeSF (International Esports Federation). Proprio quest’ultima, oltre a rappresentare un pilastro dei giochi virtuali a livello planetario, ha da poco trovato un’unione di intenti con il WESCO – World Esports Consortium – con il quale ha l’intenzione di regolare e riconoscere gli eSports in tutto il mondo. Da un lato WESCO si occuperà dei regolamenti, dei programmi educativi e di crescita, mentre l’IESF guiderà il percorso per il riconoscimento delle organizzazioni nazionali, oltre a mantenere aperto il dialogo con il CIO e il GAISF (Global Association of International Sports Federations). La procedura di avvio come disciplina sportiva degli eSports da parte del CONI, quindi, è un ulteriore passo in avanti verso l’affermazione del gaming competitivo in Italia e non solo.
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