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Categories: Cultura

Erasmus in azienda: cos’è e come funziona?

Dal 2014 il Progetto Erasmus si è evoluto diventando Erasmus +, includendo opportunità di formarsi, insegnare, studiare e fare esperienza lavorative all’estero in azienda. Secondo l’Indire, sede per l’Italia dell’Agenzia Erasmus +, questa opportunità è in crescita più di qualsiasi altra forte del suo +11%. Nel bilancio Erasmus si legge che per il 2015/16 saranno oltre 5mila studenti a partire per imprese europee, in cerca di esperienze formative in ambienti diversi dalla realtà italiana. Forte del grande successo maturato e stabile negli anni, il progetto offre ai partecipante la possibilità di “costruirsi” un ottimo biglietto da visita per il futuro, che sia nel nostro Paese o proprio in quelli dove ci si è ritrovati a lavorare.

Formazione completa, più possibilità di impiego

Un recente report della Commissione Europea sostiene che in termini di accesso a lavoro e carriera, un ex studente Erasmus ha meno probabilità di rimanere disoccupato post laurea: il 3% in meno dopo 3 mesi in Europa, e il 2% dopo 12 mesi rispetto a chi invece non ha partecipato al progetto.

Non solo probabilità lavorative aumentate, ma anche più contatti con le aziende all’estero, le filiali straniere, con clienti internazionali e possibilità di viaggiare di più per lavoro si aggiungono alla lista dei pro di Erasmus+: «Cinque anni dopo il completamento degli studi, il tasso di disoccupazione tra gli ex Erasmus è più basso del 23% rispetto agli altri», ha detto Silvia Costa, eurodeputata Pd e presidente della commissione cultura (Cult) del Parlamento europeo.

Cos’è Erasmus Plus

Il programma del progetto, approvato con il Regolamento UE N 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, combina il Programma di Apprendimento Permanente (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig) con Gioventù in azione e i cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati).

Infine, comprende le attività Jean Monnet e un sostegno allo Sport, infatti in questo ambito si concentra su progetti che mirano a sostenere gli sport amatoriali, l’attività per tutti e a contrastare doping, violenza e razzismo.

Come partecipare?

Il programma non prevede una erogazione diretta di sovvenzione ai singoli, ma è destinata agli individui attraverso organizzazioni, istituti, enti, università, scuole e gruppi che possono presentare così proposte di progetto e candidature per un finanziamento nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.

Se un progetto viene selezionato, l’organizzazione candidata diventa beneficiaria di sovvenzione Erasmus+, di solito le organizzazioni partecipanti ai progetti si trovano nei Paesi aderenti al programma, ma non è insolito trovarne alcune di Paesi terzi. Per rimanere al corrente su modalità di registrazione, bando e criteri di selezione applicati dal progetto Erasmus Plus, dobbiamo navigare al sito web omonimo alla sezione “eventi”.

Un successo storico

Per il 2016 la Commissione Europea ha annunciato un nuovo stanziamento destinato ad Erasmus+ di ben 2,2 miliardi di euro per 600 mila giovani europei fino al 2020 e a 200 mila insegnanti sarà assicurata la possibilità di continuare il proprio sviluppo professionale. Ora, alla rosa di studenti che possono prendere parte all’iniziativa si trovano anche quelli degli Istituti Tecnici Superiori.

Dati alla mano, il successo di Erasmus è lampante: 1.210 studenti in ingresso e 458 in uscita, più 320 docenti stranieri che svolgeranno attività di insegnamento nei nostri istituti a fronte di 277 in partenza. La meta più gettonata fra gli studenti italiani è l’America Latina, mentre gli stranieri che giungono nel nostro Paese provengono principalmente da Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Siria e Turchia; e si concentreranno soprattutto nelle Università di Messina, Roma La Sapienza e Palermo.

Cecilia Casadei

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