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Era d’estate: recensione del film con Beppe Fiorello e Massimo Popolizio

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Prima di misurarci con una breve recensione di Era d’Estate, il film sulla ‘vacanza forzata’ dei giudici Falcone e Borsellino all’Asinara, è opportuno contestualizzare il momento storico in cui avvennero i fatti narrati dalla pellicola di Fiorella Infascelli, che avrete poi tutti l’opportunità di vedere al cinema il 23 e il 24 maggio 2016, proprio nei giorni in cui si commemora la strage di Capaci. Siamo nell’estate 1985, a pochi mesi dal celebre maxi processo a Cosa Nostra. I magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino stanno completando il mega carteggio del procedimento giudiziario composto da migliaia di pagine, quando vengono improvvisamente prelevati dalle Forze dell’Ordine insieme alle rispettive famiglie e portati in gran segreto sulla blindatissima isola dell’Asinara, in Sardegna. I Carabinieri hanno infatti intercettato l’ordine di ‘farli fuori’, per cui si è deciso di allontanarli da Palermo in attesa che le acque si calmino un po’. La ‘vacanza’ di Falcone e Borsellino all’Asinara durerà 128 giorni.

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‘Tutto è iniziato qualche anno fa, mentre stavo girando proprio all’Asinara il documentario Pugni Chiusi’, ha dichiarato la regista Fiorella Infascelli, ‘Quando uno degli operai del Petrolchimico mi fece vedere una casa rossa sul mare dicendomi che nell’85 vi avevano a lungo soggiornato Falcone e Borsellino. Mi sono documentata e ho scoperto che quando furono condotti sull’isola i due magistrati non avevano con sé le carte del maxi processo (riuscirono ad averle soltanto dopo alcune settimane, ndr), per cui furono costretti a interrompere il loro preziosissimo lavoro a soli tre mesi dalla prima udienza. Il film Era d’Estate cerca proprio di rispondere a queste domande: come reagirono a quella pausa forzata e cosa provarono? Quali furono le loro angosce e le loro emozioni? Si sentirono abbandonati o sollevati?’.

La pellicola in effetti risponde a gran parte di queste domande posando uno sguardo intimo sulla vita e sulla personalità dei due magistrati. Ne viene fuori un quadro in buona parte inedito di due uomini alle prese non soltanto con la complessità della loro ‘missione’, ma anche con i dubbi e i problemi dovuti all’imprevisto coinvolgimento dei propri familiari (soprattutto Borsellino che dovette portare con sé i tre figli ancora piuttosto piccoli, non senza conseguenze).

Il risultato finale è nostro parere di buon livello, perché la Infascelli è stata brava a descrivere, senza risultare mai irrispettosa o invadente, l’intimità, la complicità e anche i rari conflitti che si svilupparono in quel periodo di coesistenza forzata, mostrando i caratteri dei protagonisti e soprattutto i loro lati meno esposti, le piccole manie, le passioni e anche le paure (prima di girare la regista ha parlato a lungo con Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, testimoni oculari di quei giorni, nonché con la loro mamma Agnese prima che morisse nel 2013).

Il merito della buona riuscita di Era d’Estate va anche ai due protagonisti principali, Beppe Fiorello e Massimo Popolizio.
Di Beppe Fiorello, e della sua incredibile capacità di sapersi adattare a qualunque personaggio, sappiamo già tutto dopo anni di fiction Rai nei panni di chiunque. E anche nella parte di Paolo Borsellino l’attore siciliano ha disegnato abilmente un uomo dalla fede incrollabile nella giustizia, ma dotato pure di grande senso dell’ironia e a cui piaceva mettere in mostra la sua passione per il teatro, la conoscenza di brani classici a memoria e l’amore per le piante. ‘Interpretando Borsellino ho avuto l’opportunità di avvicinarmi fisicamente a un mito’, ha spiegato Fiorello alla presentazione del film, ‘Un uomo che ha fatto parte della mia terra e di tutto il mondo, al quale ho cercato di assomigliare più nel cuore che nell’aspetto‘.

Efficace anche Massimo Popolizio, che non essendo siciliano come Fiorello ha dovuto faticare un po’ di più per entrare nel personaggio di Giovanni Falcone e a cogliere la sua ‘sicilianitudine’, ma alla fine ci è riuscito molto bene: ‘In Falcone convivevano due nature, una più autorevole – aveva infatti un carattere un po’ burbero, chiuso e riservato – e un’altra più leggera, che manifestava soprattutto attraverso divertentissime freddure’, ha dichiarato l’attore genovese, ‘E per entrare in sintonia con entrambe sono partito da dentro e non da fuori, con il risultato che sono riuscito ad assomigliare a Falcone senza aver fatto nulla per assomigliargli’.

Bravi anche gli altri interpreti del cast di Era d’Estate, tutti abbastanza credibili: Valeria Solarino (Francesca Morvillo), Claudia Potenza (Agnese Borsellino), Elisabetta Piccolomini (la madre della Morvillo), Francesco Acquaroli (Massidda, il direttore del supercarcere dell’Asinara), Giovanni Anzaldo (il carabiniere Giammaria), Lidia Vitale (Liliana Ferraro) e i giovanissimi Elvira Cammarone, Giovanni D’Aleo e Sofia Langlet nella parte rispettivamente di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino.

Raffaele Dambra

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