Epilessia: quali le cause e le cure? Il motivo di questa malattia di carattere neurologico risiede in una mancanza di sintonia improvvisa nell’attività delle cellule nervose del cervello. La medicina si è dedicata a lungo alla ricerca, per cercare di scoprire qual è l’esatta causa che sta alla base della patologia. Non è facile indicare una ragione precisa, ma ci sono più fattori che intervengono. Ci sono dei farmaci appositi per la cura dell’epilessia, ma non è detto che questi rispondano in maniera efficace. E’ difficile riuscire a trovare una terapia risolutiva per l’epilessia.
Le cause
Le cause dell’epilessia andrebbero rintracciate nella mancanza improvvisa di sincronia fra le cellule cerebrali, che, in alcuni momenti, attraversano dei periodi di crisi, scatenando le convulsioni. Questi meccanismi cerebrali possono interessare contemporaneamente alcune aree in particolare del cervello o anche il sistema nervoso centrale in generale. Non è facile dire quale sia la causa precisa dell’epilessia. Per esempio, spesso la malattia è di carattere ereditario e le cause in questo caso sono sconosciute.
Tante volte la patologia si manifesta in seguito ad una compromissione cerebrale che è il risultato di infezioni, di traumi o di un tumore al cervello. Si può trattare di un risultato di malattie come la meningite e l’encefalite, di una malformazione dei vasi sanguigni, di problemi al cervello sviluppati durante la gravidanza, di un trauma al cervello dato per esempio dalla mancanza di ossigeno durante il parto o conseguente ad un incidente.
Le cure
Le cure per l’epilessia consistono nell’uso di alcuni farmaci anticonvulsivi. Questi di solito rappresentano il primo tipo di approccio alla malattia. Servono, infatti, a gestire meglio l’epilessia. Alcuni pazienti possono essere curati in modo efficace con un solo farmaco, ma se questo non funziona il medico può fare ricorso ad un secondo o ad un terzo medicinale, per poi alla fine tentare con una combinazione di farmaci.
Non è detto che queste medicine funzionino sempre, ecco perché ci sono delle terapie aggiuntive. Fra queste dobbiamo ricordare l’impianto nel collo di uno stimolatore del nervo vago. Queste soluzioni vengono adottate soltanto in casi piuttosto rari. Anche meno frequente è l’intervento chirurgico, che avrebbe l’obiettivo di rimuovere la zona del cervello che sta alla base della malattia. L’operazione è comunque riservata soltanto a circa il 10% dei casi e viene svolta soltanto dopo aver fatto degli esami approfonditi.
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