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Elezioni Europee 2014, Beppe Grillo minaccia Renzi di morte

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Alle Elezioni Europee 2014 Renzi perderà: parola di Beppe Grillo, che si rivolge al Presidente del Consiglio con l’appellativo “Renzie”. Il leader del Movimento 5 Stelle ha pubblicato un singolare post sul suo blog, dal titolo “Renzie e la lupara bianca”. Il riferimento è più che esplicito. Beppe Grillo scrive chiaramente: “La lupara bianca attende Renzie, che in fondo è uno smargiasso, un fanfarone, quello che si vede quando apre bocca, ma va avvertito, è un essere umano anche lui”. Grillo afferma che il sistema assume gli uomini a progetto. Se non riescono nel loro intento, vengono fatti sparire nel nulla, come fa la mafia con la lupara bianca.

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Secondo Grillo, Renzi è stato “assunto a progetto”, per vincere le Elezioni Europee, ma non riuscirà in questo, perché perderà. Poi conclude: “Come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca”.

L’attacco a Renzi, Merkel, Schulz e Napolitano

In Piemonte si vota sia per le Elezioni Europee che per le Elezioni Regionali. Durante il Vinciamonoi Tour Beppe Grillo ha spiegato il programma del Movimento Cinque Stelle, dicendosi sicuro di aver già vinto le elezioni europee: “Il nostro è cominciato come sogno. Ora quel sogno sta diventando realtà per questo cercano di interromperlo, ma se non ci fanno sognare, noi non li faremo dormire“. Torino è considerato un luogo storico per il Movimento Cinque Stelle, in quanto fu la sede del secondo VDay nell’aprile del 2008. Circostanza che lo stesso comico ha ricordato attaccando la stampa e i giornalisti colpevoli, secondo lui, di non avere mai stimato correttamente la portata del Movimento Cinque Stelle.

E non poteva mancare l’attacco politico a Renzi: “Portano i bambini in piazza e li fanno gridare “Matteo, Matteo”. Bisogna prendere quelle maestre e licenziarle in tronco perché non possono fare queste cose con i bambini“. E poi “L’ebetino è andato a dare due linguate a quel cul*ne tedesco della Merkel“.

Contro il presidente del Parlamento europeo, Grillo tuona: “Schulz viene in Italia e la prima cosa che dice è che io sono come Stalin. I tedeschi dovrebbero ringraziare Stalin, perché se non fosse stato per Stalin oggi Schulz sarebbe in Parlamento con una croce uncinata al braccio“.

Grillo non risparmia critiche nemmeno al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Io non mi stupisco quando allo stadio fischiano l’inno di Mameli. Fratelli d’Italia, dice. Ma fratelli di chi? Dei piduisti, dei massoni, della camorra? Chiediamoci perché si fischia un inno. Io invece inorridisco quando il presidente della Repubblica riceve al Quirinale un condannato in via definitiva“.

L’Hitler a 5 stelle

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Dopo aver spiegato il suo programma sul reddito di cittadinanza e la necessità di “cambiare il sistema” è tornato sulle accuse che gli sono state rivolte in questi giorni: “Dicono che io sono Hitler. Ma io non sono Hitler…sono oltre Hitler!“.

Parole alle quali Renzi da Modena ha replicato: “Oggi Berlusconi e Grillo si sono rinfacciati “faccio la marcia su Roma”. E l’altro, “no io”. Ma ci sono pagine del passato che non vanno citate nemmeno per scherzo“. Argomenti come Hitler e razzismo, per il segretario Pd devono “essere una dannazione eterna alla memoria” e non vanno usati come “spot elettorale“. Insomma “Non si nomina Hitler nemmeno per scherzo“.

Processo pubblico e verdetto virtuale

E, in caso di vittoria, Grillo promette: “I primi giorni in cui andremo al governo abbiamo il dovere e il diritto di fare un processo pubblico a questa gente. Sui giornalisti, sui politici sugli imprenditori che hanno rovinato questo paese. Faremo un’indagine per vedere come hanno usato i nostri soldi. Faremo un processo pubblico, caso per caso, sulla rete. Daremo un verdetto virtuale. Almeno il diritto di uno sputo virtuale ce l’avremo“.

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Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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