C’era trepidazione per scoprire quale sarebbe stato l’esito al vertice tra Enrico Letta e Carlo Calenda, che ieri hanno siglato un accordo per il centro sinistra, per contrastare il centrodestra alle prossime elezioni di settembre 2022.
Il Partito Democratico, Azione e Più Europa si sono alleati per le prossime elezioni del 25 settembre 2022, quando i cittadini saranno chiamati a votare il nuovo governo.
Dopo un vertice tenutosi ieri alla Camera, Enrico Letta e Carlo Calenda hanno raggiunto un accordo, che sta facendo molto discutere gli altri partiti, pronti a una battaglia dura per vincere le elezioni. Scopriamo di più sull’accordo e sull’agenda politica del centro sinistra.
Ieri, 2 agosto 2022, Enrico Letta, segretario del PD, e Carlo Calenda, leader di Azione, si sono riuniti alla Camera per parlare definitivamente di una possibile alleanza per le elezioni 2022.
I partiti, con Più Europa, si sono alleati per fronteggiare le coalizioni di centro destra il prossimo 25 settembre, parlando anche dei punti che seguirà la loro agenda politica.
Non ci sarà un solo leader: ci saranno, infatti, Enrico Letta per il PD, Carlo Calenda per Azione e Più Europa.
Letta e Calenda, durante il loro incontro, si sono impegnati entrambi a non candidare personalità divisive nei collegi uninominali, in modo da rimanere giusti da ogni parte.
Nei suddetti collegi, infatti, non saranno candidati i leader delle forze politiche dell’alleanza, né gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle, né gli ex parlamentari di Forza Italia.
Questa scelta aumenta la chance di vincere nei collegi uninominali, importantissimi dopo la riduzione del numero di parlamentari.
Il programma di questa nuova alleanza tra i due leader comporta la così detta Agenda Draghi: i due leader, infatti, intendono portare avanti gli obiettivi dell’ex Presidente del consiglio, contrastando le disuguaglianze e la crisi degli stupendi e delle pensioni.
Tra le riforme e gli obiettivi di cui si è parlato ieri durante l’incontro tra Enrico Letta e Carlo Calenda, si è deciso di dare molta importanza allo Ius Scholae, riforma molto dibattuta e attesa, e anche al Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) introdotti dal Governo Draghi.
Si punta, poi, sulle energie rinnovabili e sulla realizzazione di impianti di rigassificazione, per contrastare la crisi del gas causata dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Rinnovato, tra l’altro, l’appoggio totale all’Ucraina, ancora in guerra dopo 5 mesi, restando sulla scia di una politica estera atlantista ed europeista.
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