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Duplice omicidio Brescia: gli assassini sono dei concorrenti

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Franco Seramondi e la moglie Giovanna Ferrari sono stati uccisi da un indiano e un pachistano che hanno un locale di ristorazione nella stessa zona in cui si trovava la pizzeria dei due coniugi. Dopo essere stati arrestati in seguito al ritrovamento di un’impronta sul luogo del delitto, del motorino usato per scappare e di un fucile, hanno confessato il crimine, che sarebbe maturato proprio nell’ambito del lavoro. Al magistrato hanno dichiarato: ”Lo abbiamo ucciso perché ci faceva concorrenza, non potevamo lavorare. Aveva il monopolio di pizza e brioches a Brescia”. Ma il movente pare non convincere del tutto gli inquirenti, che stanno ancora indagando.

Il duplice omicidioVia Val Saviore è stato il teatro del duplice omicidio, avvenuto nella pizzeria da Frank martedì 11 agosto, quando i killer hanno dato il via a una sparatoria in cui sono rimasti uccisi Francesco Seramondi, il titolare di 65 anni, e sua moglie Giovanna Ferrari, 63 anni. I killer, giunti a volto coperto dal casco, avrebbero sparato con un fucile a canne mozze per poi scappare in sella a un motorino. Gli inquirenti sono riusciti anche a collegare un altro episodio al duplice omicidio, ovvero il ferimento di Arben Corri, dipendente dei Seramondi, avvenuto nei primi giorni di luglio

Il moventeNonostante la confessione dei due presunti killer, la versione secondo cui l’omicidio è maturato nell’ambito della concorrenza tra commercianti non convince del tutto gli investigatori. Infatti è emerso che i killer avevano un debito con le vittime, oltre a un’altra questione non risolta legata alla cessione dell’attività ”Dolce e salato”.

Rapporti deterioratiSeramondi e i suoi killer avevano avuto delle discussioni nel 2010, quando un’ordinanza del Comune di Brescia obbligava i titolari del ”Dolce e Salato”, a chiudere alle 22 per motivi di ordine pubblico, mentre la vicina pizzeria da Frank poteva rimanere aperta tutta la notte. Secondo quanto accertato dagli investigatori, gli assassini dovevano ancora del denaro ai vecchi titolari, ma non erano più in condizioni di pagare.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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