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Dopo la nascita di un figlio le donne perdono lavoro 5 volte in più degli uomini

In Italia il 25% delle donne lascia il lavoro subito dopo la nascita dei propri figli e delle proprie figlie.

Mamma e figlio – Nanopress.it

Nel nostro paese la cura dei figli e delle figlie risulta ancora un lavoro solo per le mamme. Il problema dovuto ad una cultura di base patriarcale fa sì che il padre non debba prendersi cura di quello che dovrebbe essere anche suo figlio, o sua figlia.

Alla base di questo pensiero sociale c’è una società patriarcale che limita in modo drastico la divisione equa dei compiti all’interno di una famiglia, composta da padre, madre e figli.

Il risultato di questo stereotipo porta al continuo ridimensionamento della carriera lavorativa della donna e al ridimensionamento della sua indipendenza economica; nel mentre pochi uomini usufruiscono e sanno dell’esistenza del congedo di paternità e del congedo parentale.

L’utilizzo dei congedi parentali e di paternità

Oggi è stata presentata al Festival WeWorld, a Milano, una ricerca commissionata da WeWorld (un’organizzazione italiana indipendente che si impegna da cinquanta anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 Paesi) a Ipsos (società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza).

La ricerca prende il nome di “Papà, non mammo. Riformare i congedi di paternità e parentali per una cultura della condivisione della cura” e aveva come proposito lo studio dell’utilizzo o in alcuni casi del mancato utilizzo dei congedi parentali e di paternità.

Famiglia – Nanopress.it

L’obiettivo dell’indagine è quello di predisporre nuovi metodi che garantiscano a madri e padri una più equa condivisione della cura dei figli; e la promozione dell’emancipazione femminile per quanto riguarda la situazione lavorativa dopo la maternità.

Dal sondaggio effettuato è emerso che solo 1 genitore su 5 sa effettivamente che la durata del congedo di paternità è di dieci giorni e solo 1 genitore su 4 sa che esso viene retribuito del 30%.

Le mamme e il mondo del lavoro

Sono principalmente le mamme ad utilizzare i congedi parentali, portando esiti significativi all’interno del mondo del lavoro.

In Italia il 25% delle donne (rispetto al 5% degli uomini) ha lasciato il modo del lavoro subito dopo aver messo al mondo una bambina o una bambino, è una quota 5 volte superiore rispetto a quella degli uomini.

Il 12% delle donne (rispetto al 7% degli uomini) passa al Part-Time definitivo dopo il parto.

Ed infine la fetta di donne che non ha mai iniziato a lavorare dall’arrivo dei figli è del 15%, 3 volte in più rispetto a quella degli uomini che è del 5%.

Il 53% dei padri e cioè 1 su 2 dice di aver beneficiato del congedo di paternità almeno una volta.

La percentuale si alza del 60% prendendo in considerazione genitori più giovani, che hanno tra i 18 e i 44 anni di età.

Per quanto riguarda il congedo parentale, facoltativo e usufruibile sia dalle madri che dai padri, è emerso che le donne lo richiedono in misura maggiore, o addirittura in maniera esclusiva, rispetto agli uomini, quando a lavorare sono entrambi i genitori.

Chiara Catena

Sono nata nel 1997. Sono un'appassionata di libri, di fumetti e di informatica.

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