Il Muftì, Sheikh Abdulaziz al Sheikh, il massimo esponente religioso dell’Arabia Saudita, durante un discorso pubblicato su uno dei siti gestiti dalla dinastia regnante del Paese, ha ribadito un concetto, più volte divulgato anche in passato: ‘Le donne non devono guidare, si tratta di un’attività pericolosa, che le espone al male e al demonio’.
Il Paese Saudita abbraccia la visione più estremista e conservatrice della religione islamica: attualmente, è l’unica nazione al mondo in cui le donne non possono guidare. Esiste proprio una legge che sancisce il divieto di guida al popolo femminile, ma anche se non esistesse una regolamentazione ufficiale, nessun uomo si sognerebbe di dare la patente a una donna.
Nel corso degli anni tutte le attiviste in difesa dei diritti delle donne, sono finite in carcere per aver violato il divieto di guidare.
Ma non è una questione di abilità, il problema non sono le donne che non hanno una predisposizione alla guida, ma gli uomini dallo spirito debole e ossessionati dal genere femminile: per loro le guidatrici rappresenterebbero una tentazione incontrollabile. Meglio dunque che tutte le donne viaggino in auto con un uomo al proprio fianco.
Così, ancora una volta, il Muftì Sheikh Abdulaziz al Sheikh, è riuscito a generare l’indignazione generale, come quando, nel 2012, ordinò la distruzione di tutte le chiese del Paese.
E in un lampo, ci si ricorda che ancora oggi, in alcune parti del mondo, ci sono popoli che vivono repressioni degne dell’oscurantismo medievale.
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