[didascalia fornitore=”ansa”]Un frame tratto dai video delle telecamere nascoste dai carabinieri della forestale nel corso di un inchiesta sul traffico illecito di rifiuti[/didascalia]
«I bambini? Che muoiano, non mi importa»: questa la frase choc pronunciata da una delle persone coinvolte nell’inchiesta sul traffico di rifiuti in Toscana. L’inchiesta, condotta dalla Dda di Firenze e dai carabinieri della forestale, ha portato a sei arresti ai domiciliari e cinque misure interdittive a carico di funzionari, imprenditori e collaboratori vari.
Le accuse: associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla regione Toscana. Secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato un giro di traffico illecito di rifiuti, alcuni pericolosi, provenienti da varie regioni e spediti in discariche alcune delle quali abusive, dove venivano smaltiti in modo illegale.
Una di queste discariche sorgeva proprio in prossimità di una scuola, ed è proprio inerente a questa una delle intercettazioni choc diffuse dai carabinieri. Uno degli indagati, non sapendo di essere intercettato, parlava così della salute dei bambini: «Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti».
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