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Ambiente

Desenzano, centinaia di gabbiani morti a causa dell’aviaria

A Desenzano, centinaia di esemplari di volatili sono stati ritrovati privi di vita nella zona del Lago di Garda.

Stormo di gabbiani- Nanopress.it

Una situazione analoga si è registrata anche a Lonato, Padenghe, Tuscolano, Sirmione e Salò.

Centinaia di gabbiani trovati privi di vita

Sono circa 100 gli esemplari di uccelli, in particolar modo di gabbiani, che in circa 24 ore sono stati ritrovati privi di vita sulle spiagge del Vò a Desenzano. Inoltre, nella zona vicina al Lago di Garda, sono stati ritrovati anche numerosi altri volatili i risultati positivi all’aviaria.

Una situazione che preoccupa molto anche perché, a seguito delle analisi portate avanti dall’istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, si è confermato che gli esemplari di volatili in questione sono morti a causa dell’infezione di aviaria.

I numerosi corpi privi di vita dei volatili sono stati portati alla sede della Polizia Provinciale. I corpi di altri volatili accasciati atterra sono stati ritrovati anche in altri luoghi, ossia a Padenghe, Lonato, Toscolano, Sirmione e Salò.

Gabbiano morto trovato a Desenzano- Nanopress.it

Per adesso non è stato emanata nessuna ordinanza secondo la quale negare l’accesso alle spiagge alla popolazione anche se nulla toglie il fatto che nelle prossime ore si possa decidere di muoversi verso questa direzione.

A causa della scoperta di questi nuovi casi, aumenta sempre di più il numero di volatili infetti nel territorio italiano. Una situazione che le autorità stanno continuando a monitorare senza sosta.

Preoccupano i focolai attivi in Italia

Attualmente in Italia, in particolar modo nel nord est del Paese, risultano essere attivi numerosi focolari.

A questo riguardo l’Ats ha diffuso una nota all’interno della quale ha affermato quanto segue “La situazione evidenzia per il comparto zootecnico avicolo un rischio elevato di diffusione: è necessario adottare misure di biosicurezza finalizzate a evitare l’introduzione del virus negli allevamenti. Il rischio per la popolazione è da ritenersi basso. Ma è opportuno evitare il contatto diretto con animali selvatici, nel caso appaiano malati, moribondi o deceduti”.

Aviaria diffusa in Italia

In ogni caso il comune di Desenzano ha invitato l’intera cittadinanza a segnalare il ritrovamento di carcasse di uccelli e di fare attenzione di evitare di toccarli oppure di improvvisare delle manovre di smaltimento.

Inoltre sono arrivate numerose segnalazioni dalle WWF di Bergamo e Brescia. Paolo Zanollo a questo riguardo afferma che è molto probabile che coloro che hanno portato per primi l’aviaria non sono stati gli uccelli selvatici.

Secondo lui, purtroppo ci si trova di fronte ad un degrado ambientale. Ed è per questo motivo che è importante ripensare a tutti i sistemi di consumo e produttivi.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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