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Decreto competitività, cos’è e cosa prevede? Tutte le riforme

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Il decreto competitività cos’è e cosa prevede? Diverse sono le riforme di questo pacchetto messo a punto attraverso un’intesa fra il ministro dell’Economia Padoan e quello dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Il tutto si dovrebbe configurare come un provvedimento che, a giudizio di chi lo ha messo a punto, dovrebbe produrre un impatto strutturale immediato, in modo da favorire la crescita economica nei prossimi trimestri e l’innalzamento del livello di crescita potenziale. Il provvedimento, in senso generale, sembra essere molto vantaggioso, soprattutto per gli “sconti” destinati alle piccole e medie imprese.

Nello specifico queste agevolazioni assumeranno la configurazione di un totale di 1,5 miliardi di euro, anche se si partirà con una battuta iniziale pari a 800 milioni di euro. Vediamo nei dettagli in che cosa consistono tutte le riforme previste dal decreto.

Le riforme

Il decreto competitività prevede incentivi per la riduzione delle bollette elettriche alle imprese, che potranno, quindi, pagare di meno. Sono stati messi a punto anche degli interventi di efficientamento nelle isole minori, sono stati rimodulati gli sconti per la rete ferroviaria, è stata attuata la semplificazione amministrativa per i piccoli produttori di energie rinnovabili e sono stati rimodulati gli incentivi per il fotovoltaico sopra i 200 Kw. Proprio nell’ambito del solare le misure prese sono diverse, a partire dal fatto che il trasferimento dei costi di funzionamento del Gestore dei Servizi Energetici andrà a carico di chi usufruisce dei servizi forniti.

In generale, per avere una riduzione del costo dell’energia, ci sarà una sforbiciata agli incentivi e la riduzione delle agevolazioni per alcune categorie in particolare. Novità anche per quanto riguarda le imprese, che potranno beneficiare di prestiti concessi direttamente dalle compagnie di assicurazione. Inoltre, sempre in tema di azienda, ci saranno sostegno agli investimenti, incentivi e capitalizzazione, con una semplificazione ampia per l’accesso al finanziamento.

Sono da segnalare anche gli incentivi alle quotazioni in Borsa con misure differenti a seconda delle situazioni. Ci sarà un credito d’imposta al 15% per gli investimenti effettuati nei primi 12 mesi e ne potranno beneficiare coloro che investiranno almeno 10.000 euro in macchinari e beni strumentali.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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