Novità sul Decreto Aiuti, la Camera ha posto la sua fiducia ieri e lunedì ci sarà il voto finale, poi tutto passerà nelle mani del Senato.
Ieri il governo ha incassato la fiducia alla Camera sul Decreto Aiuti, un primo traguardo prima dell’approvazione definitiva del testo.
Ora, infatti, dovrà passare al Senato che dovrà votare entro venerdì 15 luglio. Vediamo qual’è la situazione attuale.
Ieri, 7 luglio 2022, il governo di Mario Draghi ha incassato la fiducia alla Camera per il Decreto Aiuti, con 410 voti favorevoli e 49 contrari, nessun astenuto.
Dopo il via libera di Montecitorio il testo dovrà passare al Senato, quello che sarà il momento più delicato per il passaggio del Decreto Aiuti.
Tutto questo accade dopo l’incontro tra il premier Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ha assicurato la fiducia alla Camera ma poi, rispondendo alle domande di commento dei giornalisti, parla del passaggio al Senato con un freddo “Vedremo”.
Non è escluso che al Senato i 5 stelle possano comunque dare fiducia al decreto, dando un segnale con assenze mirate a Palazzo Madama.
Nel testo del Decreto Aiuti sono affrontati molteplici punti, come il Superbonus, il reddito di cittadinanza, la questione bollette e altri. Di seguito, vediamo nel particolare tutti i punti più importanti affrontati nel Decreto Aiuti proposto dal governo.
Tra i punti affrontati nel Decreto Aiuti si parla della cessione del credito del superbonus al 110% e degli altri bonus edilizi, che verrebbe estesa.
Cosa cambierà? Tramite le nuove modifiche, sarà permessa la quarta cessione, ovvero da parte delle banche verso tutti i correntisti, ad esclusione dei consumatori e retail.
Questo ampliamento potrà essere applicato, secondo il testo, anche alle cessioni o sconti in fattura comunicate all’Agenzia delle entrate prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del dl Aiuti.
Si parla anche di reddito di cittadinanza, che salterà se si rifiutano le offerte di lavoro anche dai privati. Dopo due offerte di lavoro definite adatte, o si accetta o si perde il reddito.
Poi ancora, c’è la questione Venezia, modifiche proposte per agevolare gli affitti di lunga durata, la questione del caro bollette e delle multe per le bollette dei comuni, cioè le istituzioni potranno usare quei soldi per pagare le utenze di scuole, istituti, impianti sportivi e illuminazione pubblica.
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