Crisi di Governo: respinte da Mattarella le dimissioni richieste da Mario Draghi. Il premier si presenterà alle camere per una verifica politica.
Sergio Mattarella ha rifiutato le dimissioni di Mario Draghi, pertanto il premier ha convocato il Consiglio dei Ministri. Visto che esiste ancora la maggioranza, il presidente della Repubblica lo ha rimandato alle Camere. Renzi e Forza Italia sperano in un Draghi bis, anche senza l’appoggio dei pentastellati.
Le dimissioni di Mario Draghi sono state rifiutate da Sergio Mattarella. La decisione del presidente della Repubblica rimanda il premier alle camere per una verifica politica.
Forza Italia e Matteo Renzi sperano che si possa delineare un Mario Draghi bis, nonostante non ci sia l’appoggio del Movimento 5 Stelle. Il partito di Giuseppe Conte non ha appoggiato il Dl Aiuti in quanto Draghi si è rifiutato di votare la norma sull’inceneritore a parte, che era estranea allo stesso decreto legislativo.
A questo punto, le dimissioni del primo ministro non conducono, automaticamente alle procedure di voto. Il presidente della Repubblica, dunque, ha respinto la sua richiesta, invitandolo a tornare in parlamento per valutare l’intera situazione nella sede in cui deve essere dibattuta.
Ciò che è avvenuto riguarda solamente la prima parte di quella che si è delineata come una crisi di governo in piena regola. Il 20 luglio, infatti, il primo ministro dovrà presentarsi alle camere per effettuare un discorso, al quale seguirà un voto per testare il sostegno dei vari partiti e, in particolare, del M5S.
Le dimissioni di Draghi, infatti, sono scaturite dalla mancata fiducia dei senatori pentastellati sul decreto Aiuti che ha ricevuto l’approvazione in aula, a causa di una norma che porta alla realizzazione di un inceneritore per i rifiuti nella Capitale.
Anche se si è delineata una situazione di forte instabilità politica, il governo fa leva ancora su una maggioranza. Pertanto, Andrea Orlando, Ministro del Lavoro ed esponente del PD, ha chiesto al premier di valutare per bene lo scenario che si è venuto a creare, al fine di comprendere se ccic sono “le condizioni per un ripensamento“.
Si dovrà vedere, dunque, come evolveranno i fatti nelle prossime ore e capire se il governo riuscirà, in qualche modo, a venire fuori da questa ulteriore crisi provocata dal mancato appoggio del Movimento 5 Stelle sul dl Aiuti.
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