La crisi di governo preoccupa tutti, stamattina il Movimento 5 Stelle si riunirà per un consiglio straordinario. Voci di corridoio dicono che Draghi è inamovibile sulla sua decisione.
Sono trascorsi due giorni dalle dimissioni di Mario Draghi, il nostro premier che ha deciso di abbandonare il suo ruolo perché non ci sono più le condizioni per andare avanti con il governo che aveva formato.
La sua decisione sembra irremovibile e in merito a questo, ora, le altre forze politiche si muovono. Ecco cosa sta succedendo e quali saranno gli incontri di oggi.
Le dimissioni di Mario Draghi come Presidente del Consiglio sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, in un momento in cui in Italia c’è bisogno più che mai di un leader.
Chi conosce bene il premier sa che la sua decisione non è per nulla malleabile, quindi il prossimo 20 luglio durante l’incontro con il Parlamento, pare che nessuno possa convincerlo a restare.
Il governo bis di Draghi, quindi, sembra un’ipotesi molto remota e questo i partiti italiani lo sanno bene, ma pare che non si vogliano arrendere.
Questa mattina, alle 10, si terrà il Consiglio nazionale del M5S con il leader Giuseppe Conte, inizialmente previsto per ieri sera.
Conte insieme agli altri tre ministri pentastellati, Stefano Patuanelli, Federico D’Incà, Fabiana Dadone vogliono confermare che, se mercoledì Draghi chiederà la fiducia, il Movimento 5 Stelle si mostrerà a favore.
Intanto, il Partito Democratico non vuole che Mario Draghi si dimetta e i suoi membri annunciano che faranno di tutto per far cambiare idea al premier. La preoccupazione è molto alta, per tutte le conseguenze che l’ipotetica crisi di governo potrebbe portare con sé.
Intanto i partiti della Destra, Forza Italia e Lega, sono uniti su un fronte comune: qualsiasi cosa succederà la coalizione deve restare unita.
Berlusconi e Salvini, con tutti i componenti dei loro partiti, sono pronti ad andare alle urne se Draghi dovesse lasciare definitivamente il suo posto.
Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, invece, come sempre dice la sua e afferma che secondo lei la crisi di governo potrebbe rientrare, ma anche per lei il voto popolare sarebbe la giusta soluzione.
“Scandaloso un quarto governo di fila calato dall’alto… la troverei una scelta di gravissima irresponsabilità. Avevo pronto il cartello con ‘voto subito’ sin dall’inizio della legislatura… Temo che la storia ci abbia dato ragione..”.
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