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Crisi di governo, Conte parla alla Camera

Stamane il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è in udienza alla Camera, domani invece sarà in Senato, per raccogliere i consensi necessari al suo esecutivo di continuare il lavoro politico evitando così la crisi di governo.

Nei giorni scorsi si è discusso molto in merito ai numeri della fiducia. Con i renzinai di Italia Viva inizialmente intenzionati a schierarsi a sfavore, che sono poi migrati verso un più blando astensionismo. Il centrodestra che si dice pronto ad accogliere i deputati del Movimento 5 Stelle con un piede fuori dalla porta, e dichiara “Conte ha fallito”. E il Pd che parla di una “presa di responsabilità” necessaria da parte del governo.

Conte: “Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese”

Poco prima del discorso instiutzionale, entrando a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha spiegato ai giornalisti: “Si parla nelle sedi opportune, nelle sedi istituzionali. Se ho fiducia nei parlamentari? Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese”.

Una maggioranza con “senso di responsabilità”

In questi mesi così drammatici questa la maggioranza ha dimostrato grande responsabilità anche nei passaggi più critici“, ha dichiarato conte in apertura del suo discorso alla Camera. “Siamo qui a testa alta, non per arroganza ma per la consapevolezza dell’impegno preso“.

Renzi: non c’è la maggioranza

Di diverso avviso, invece, il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Piano piano, trasmissione dopo trasmissione, giorno dopo giorno, la verità inizia a venire fuori. Si capisce che il Recovery Plan ancora non va. Cresce la preoccupazione per una maggioranza raccogliticcia e senza respiro. Si avverte come chiediamo da mesi l’esigenza di un progetto Paese“, ha scritto Renzi nella newsletter Enews.

Conte richiama all’esecutivo di unità

Nei giorni scorsi molti tra leader ed esponenti di spicco dei partiti, hanno invocato al governo di unità nazionale per portare a termine il mandato di Conte. Tra questi anche Beppe Grillo. Conte in Camera oggi sembra aver ribadito questa necessità: “All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese“.

Dal centrodestra: non vogliamo una maggioranza risicata

Al termine del vertice di centrodestra, anche lo schieramento ha parlato di una maggioranza “risicata”: “Le forze politiche  del centrodestra presenteranno una risoluzione unitaria con la quale si sottolinea l’assoluta inadeguatezza del governo nell’affrontare sia gli effetti sanitari che gli effetti economici della pandemia“.

Conte: “Abbiamo sempre operato per il bene del Paese”

A conclusione del suo discorso, il premier Conte ha speso qualche parola sul (possibile) post Conte bis, demandando ai posteri l’ardua sentenza. “Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale“, ha chiarito Conte.

Vaccini: piano spedito, ma dobbiamo sperimentare le nuove terapie

Il presidente del Consiglio ha speso anche qualche parola in merito alla campagna vaccinale. Riconfermando la posizione di leadership del sistema sanitario nazionale italiano sulla distribuzione dei vaccini rispetto agli altri Paesi Ue, Conte ha anche sottolineato l’importanza di continuare a lavorare sulle cure.

“Dobbiamo continuare a sperimentare le nuove terapie monoclonali” per sconfiggere Covid-19, ha augurato Conte.

Elena Pavin

Mi chiamo Elena Pavin, classe 1994, ho conseguito il diploma artistico solo prima di scoprire di non voler fare l’architetto né la designer. Così ho cambiato radicalmente i miei piani: all’Università di Milano-Bicocca ho studiato giapponese e mi sono laureata in Comunicazione interculturale, ho terminato i miei studi diplomandomi alla Scuola di Giornalismo. Amante dell’arte, incuriosita dalle tendenze, fanatica dell’enogastronomia (tanto da decidere di diventare sommelier). Nel 2020 ho iniziato a collaborare con Alanews e Deva Connection

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