Alcuni genitori della Repubblica Ceca hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti umani in merito all’obbligo vaccinale per i loro bambini, in vigore nel loro paese.
Dopo che lo Stato li ha multati per essersi rifiutati di vaccinare i loro bambini o averlo fatto in ritardo, hanno sostenuto che stesse venendo violato un loro diritto fondamentale, ovvero la libertà di decidere se sottoporre o meno a questo trattamento i propri figli.
La sentenza che arriva da Strasburgo è quanto mai storica, poiché si tratta di una parola ferma e ufficiale contro i movimenti no-vax, di importanza fondamentale in questo momento storico. Infatti, è stato stabilito che non solo l’obbligo vaccinale non viola nessun diritto, ma anzi è un dovere e un’azione fondamentale in qualsiasi società democratica per garantire il bene di tutti coloro che ne fanno parte.
“La politica ceca ha perseguito gli obiettivi legittimi di proteggere la salute e i diritti altrui – hanno sentenziato i giudici – rilevando che la vaccinazione protegge sia chi la riceve sia chi non possa essere vaccinato per motivi medici e faccia quindi affidamento sull’immunità di gregge per la protezione contro gravi malattie contagiose“.
La Corte europea dei diritti umani ha dunque respinto il ricorso, dichiarato lecita la multa nei confronti delle famiglie ed elogiato la Repubblica Ceca per la sua decisione di rendere obbligatorio il vaccino dei più piccoli per nove malattie la cui pericolosità è nota da decenni la comunità scientifica, tra le quali il morbillo, il tetano, la poliomielite, la difterite e l’epatite B.
In particolare, è stata sottolineata l’importanza di agire per il benessere dei bambini: “il loro interesse deve essere di primaria importanza. Per quanto riguarda l’immunizzazione, l’obiettivo deve essere che ogni bambino sia protetto contro le malattie gravi, attraverso la vaccinazione o in virtù dell’immunità di gregge“.
Non è stato leso alcun diritto dunque, ma è stata attuata la protezione nei confronti di tutta la società civile, soprattutto delle sue fasce più deboli.
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