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Mondo

Continuano le proteste in Iran: morti e feriti nella notte

Anche un bambino di 9 anni tra le vittime delle proteste di questa notte. Non si placano gli scontri in Iran tra polizia e manifestanti.

Iran, proteste Mahsa Amini – Nanopress.it

Sono decine di migliaia le persone scese in piazza a protestare in Iran, dopo la morte di Mahsa Amini. Proteste alimentate settimana dopo settimana anche dalla durissima repressione della polizia, oltre che dall’estremismo e dal fanatismo religioso del governo iraniano.

Iran, altra notte di sangue: almeno 15 le vittime delle proteste

Durissimi scontri in Iran nella notte. Tra i manifestanti si contano almeno 15 vittime, tra cui anche un bambino di 9 anni. La violenta repressione del governo fondamentalista islamico continua senza placarsi, dopo i disordini scaturiti dalla morte di Mahsa Amini, la giovane uccisa durante la custodia alla polizia per non aver messo a posto il suo velo. Gli scontri sono avvenuti in diverse zone del Paese.

Si entra dunque nel terzo mese di proteste, intensificatesi nelle ultime settimane anche a causa della commemorazione del Novembre di sangue del 2019, manifestazione partita dall’aumento del carburante.

E da tutto il mondo la solidarietà non è mancata, tra social, gesti simbolici che hanno contagiato anche l’occidente e slogan diventati simbolo della protesta. 

Uno dei cori più intonati nelle città iraniane è al momento “Donna, vita e libertà” tra Teheran – fulcro degli scontri – Gorgan, Sanandaj e Isfahan dove la gente ha accompagnato i canti a delle danze intorno al fuoco.

Media locali: “Caos sfruttato da gruppi di terroristi”

Secondo quanto riportato dai media locali, il caos che ha scosso il Paese sarebbe stato sfruttato da alcuni gruppi terroristici. A Ize nel sud, alcuni uomini avrebbero aperto il fuoco sulla folla e sulla polizia mentre si trovavano a bordo delle loro motociclette nella zona del mercato centrale.

Un attacco che ha causato la morte di 7 persone, mentre 15 sono rimasti feriti; tre persone sono state arrestate con l’accusa di fare parte del gruppo d’assalto.

I terroristi, secondo le agenzie del posto, avrebbero anche ucciso altri due poliziotti volontari, mentre secondo i manifestanti i responsabili di tali attacchi sarebbero le forze della milizia Basij.

Nell’area di Isfahan sono rimaste uccise altre 5 persone, tra cui anche alcuni componenti delle forze di sicurezza; così come nel Kurdistan, come riportato dal The Guardian. Sempre fonti dei manifestanti riferiscono la chiusura dello storico Grand Bazaar di Teheran, così come diversi centri commerciali della capitale con i negozianti che avrebbero protestato contro il leader Ali Khamenei.

Murales Mahsa Amini – Nanopress.it

Secondo le Ong sono oltre 326 le vittime della repressione della polizia, di cui 43 minorenni. Inoltre altre cinque persone sono state condannate a morte per aver preso parte alle proteste, e 2mila sono stati arrestati e accusati di reati legati alle manifestazioni.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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