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Categories: Economia

Come risparmiare sulla Tasi 2014? Tutti i segreti

Come risparmiare sulla Tasi 2014? E’ la domanda che in questo periodo si fanno tutti, anche perché la nuova imposta sta complicando la vita dei contribuenti italiani. Per non sbagliare, è bene ricordarsi alcune regole fondamentali, le quali, non solo permettono di essere consapevoli, ma alla fine danno anche la possibilità di non cadere nei tranelli, che spesso vengono a galla nel momento in cui si ha a che fare con una nuova tassa.

TASI 2014: CALCOLO, ALIQUOTE E SCADENZE

Il primo elemento su cui bisogna essere preparati è quello della data. Si tratta del 16 ottobre, ma questo giorno non interessa a coloro che già hanno versato l’acconto entro il 16 giugno. Soltanto tutti coloro che abitano nei Comuni che entro il 31 maggio non avevano deliberato le aliquote devono ricorrere al pagamento entro il 16 ottobre. Per tutti il saldo invece ricade nel limite del 16 dicembre.

I segreti

Non fatevi ingannare, specialmente se avete un immobile in affitto o che avete dato in comodato per oltre 6 mesi all’anno. In questo caso, secondo il regolamento che è stato stabilito a livello nazionale, una quota della Tasi è a carico dell’occupante. La quota varia dal 10 al 30% in base alla decisione presa dal Comune di residenza. Alcune volte, informandosi bene, si scopre che il Comune in cui si trova la casa ha azzerato la Tasi sulle residenze date in affitto o in comodato. Esclusa la quota a carico dell’occupante, il resto deve essere pagato dal proprietario.

Sappiate bene, sempre per non cadere nelle trappole, che la Tasi è dovuta su tutti i fabbricati e sulle relative pertinenze. Quindi è vero che pagano abitazioni, negozi, laboratori, capannoni, uffici, box e aree edificabili in generale. Allo stesso tempo, però, non cadete nella falsa informazione di chi dice che sono inclusi i terreni agricoli: questi ultimi non sono soggetti al pagamento della Tasi.

Altro punto fondamentale è quello delle aliquote. Queste sono stabilite dal Comune e possono arrivare per l’abitazione principale anche al 2,5 per mille o al 3,3 per mille. Per gli altri tipi di immobili, generalmente, le spese sono minori, infatti è stato stabilito che la somma tra aliquota Tasi e Imu non possa superare l’1,14%.

Alcuni Comuni hanno adottato anche una procedura semplificata: hanno applicato la Tasi soltanto sull’abitazione principale e hanno evitato che venga pagata per gli altri immobili che già sono soggetti all’Imu. E’ bene avere le idee chiare e non pagare entrambe le imposte, perché in qualche città, come, ad esempio, Firenze e Bari, o si paga la Tasi o soltanto l’Imu.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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