Le tecniche adottate dai malviventi per riuscire nei furti in appartamento sono svariate, quella più famosa è l’uso di gas narcotizzanti per stordire le vittime e renderle inermi. Il tutto avviene di notte, nella maggioranza dei casi, quando i ladri si introducono nelle case una volta manomessi i sistemi di sicurezza, ma il mattino dopo i malcapitati non hanno memoria dell’accaduto e non ricordano di aver percepito alcun rumore, svegliandosi con uno strano senso di torpore, mal di testa e forte bruciore alla gola.
Le sostanze “storiche” più utilizzate sono il cloroformio, sostanza molto tossica largamente impiegata nel diciannovesimo secolo in ambito medico, e il gas nervino paralizzante, che fino a qualche anno fa circolava liberamente negli Usa sottoforma di bombolette per l’autodifesa finché non ne fu vietata la produzione ed il commercio.
Narcotici al Pronto Soccorso
Vista la difficile reperibilità di queste due sostanze, i malviventi sono passati a protossido di azoto, ciclopropano, alotano, cloruro di etile, isoflurano ed enflurano, medicinali in dotazione nei Pronto Soccorso in forma liquida da spruzzare tramite vaporizzatori a batteria molto silenziosi, appositamente modificati per l’uso.
Lo step successivo è quello di applicare una garza imbevuta di narcotico sul viso della vittima per assicurarsi che perda conoscenza, lasciando aperte le finestre di casa in modo da non rischiare di inalare il prodotto.
Un ‘aiuto’ dall’industria alimentare
Nel nostro Paese, i narcotici sono vendibili solo su presentazione di apposite autorizzazioni per l’acquisto anche se non è difficile immaginare quanti malfattori falsifichino le ricette. Il protossido di azoto invece, essendo impiegato come conservante nell’industria alimentare, non è soggetto a particolari restrizioni e quindi di facile rifornimento.
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