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Come contestare una multa, le strade praticabili

Ogni automobilista si è posto almeno una volta nella vita la seguente domanda: come contestare una multa? A dispetto del disfattismo che regna sovente tra i proprietari di veicoli, è possibile avere un esito positivo quando si fa ricorso contro una multa affibbiata da vigili o dai discussi ausiliari del traffico, basta effettuare la domanda di revisione della sanzione entro i limiti temporali previsti presso gli organi preposti, ovvero il Giudice di pace oppure il Prefetto: se sono presenti vizi di forma, se il verbale è incompleto o illeggibile, se è stata affibbiata da organi non competenti per territorio o per direttiva, allora fare ricorso contro una multa non solo si può, ma si deve. Vediamo allora come contestare una multa, cosa deve contenere la domanda di revisione da inviare anche on line, e gli errori da non commettere.

Come contestare una multa presso il Giudice di pace

La prima maniera per contestare una multa è fare ricorso al Giudice di pace: secondo quanto prevede l’articolo 204 bis del D.lgs. del 1992, il ricorso deve essere effettuato entro 30 giorni dalla contestazione o dall’avvenuta notifica della sanzione. Essendo un procedimento civile, il ricorso al Giudice di pace implica dei costi pari a 43 euro per le sanzioni di importo inferiore ai 1.100 euro, e la domanda di ricorso deve essere depositata presso la cancelleria del Giudice di pace o mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando, oltre alla copia originale del ricorso, la fotocopia del documento di identità in corso di validità, i documenti che si vogliono sottoporre a sostegno del ricorso e la ricevuta del pagamento del contributo unificato dell’imposta di bollo. Il Giudice di pace stabilirà dopo aver visionato la pratica se il ricorso è inammissibile, convalidando dunque la sanzione inflitta, oppure accogliere l’istanza annullando la multa in parte o del tutto.

Contestare una multa attraverso il Giudice pace significa che non è necessaria la presenza di un avvocato, a meno che, se il Giudice dovesse rigettare il ricorso, non si volesse proseguire sulla strada giudiziaria rivolgendosi a un tribunale: in quel caso l’assistenza legale è d’obbligo. Da qualche anno è possibile anche fare ricorso on line seguendo un modello in parte pre-compilato e guidato: basta accedere alla pagina del Giudice di pace, scegliere la voce ‘Compila il ricorso’ dal menu a sinistra, selezionare la regione e la città di competenza e inserire i dati come spiegato nel capitolo seguente.

Come fare la domanda di ricorso contro una multa on line

Fare ricorso contro una multa on line è alquanto semplice: innanzitutto nella prima pagina bisogna inserire le generalità di chi contesta la multa, compreso recapito telefonico ed e-mail, volendo anche la PEC, ossia la posta certificata. Nella pagina successiva bisogna specificare l’oggetto della contestazione, inserendo ‘violazione del codice della strada’, e poi richiedere la temporanea sospensione dei termini di pagamento e dell’esecuzione del provvedimento in attesa del giudizio, allegando tutti i documenti circa la contestazione. Il passaggio successivo prevede l’inserimento dei dati della multa ovvero il numero di verbale, la data in cui è stato emessa la sanzione e quella di notifica, l’Autorità che ha emesso la multa, la violazione contestata, l’articolo del Codice della Strada a cui si riferisce la violazione, l’importo della sanzione, il numero di punti tolti sulla patente e l’eventuale sanzione amministrativa accessoria.

Le ultime due pagine del ricorso on line richiedono l’indicazione del resistente principale, ovvero dell’Autorità che ha emesso la multa (ad esempio il Comune), e il valore della causa, dato dall’importo della multa contestata, insieme al contributo unificato necessario.

Come contestare una multa presso il Prefetto

In alternativa si può contestare una multa facendo ricorso al Prefetto, secondo quanto prevede l’articolo 203 del D.lgs. del 1992, che fissa in questo caso il limite temporale entro 60 giorni dalla contestazione o dall’avvenuta notifica della sanzione. Al contrario del Giudice di pace, questo tipo di ricorso è gratuito, e prevede il mero invio di una lettera in carta semplice tramite raccomandata con ricevuta di ritorno diretta al Prefetto o indirizzata al comando di polizia municipale o all’ufficio dell’organo accertatore, in cui bisogna inserire tutti i dati utili, ovvero nome, cognome, indirizzo, data e numero del verbale, motivo della contestazione. Inoltre bisogna allegare copia del verbale e tutta la documentazione a sostegno del ricorso: entro 120 giorni dalla ricezione della domanda di ricorso, il Prefetto può accogliere o rigettare l’istanza, annullando nel primo caso la multa oppure condannando il ricorrente al pagamento di un importo pari al doppio della sanzione inflitta, spiegando le motivazioni alla base della decisione. L’assenza di un’ordinanza da parte del Prefetto entro i termini previsti equivale all’accoglimento del ricorso, sulla base del silenzio assenso, mentre nel caso venga rigettato il ricorso e venga emessa un’ingiunzione di pagamento, essa deve essere notificata entro 150 giorni, e il ricorrente avrà tempo 30 giorni di tempo per pagare la multa.

IMPORTANTE: se la multa non è mai stata notificata per varie ragioni, e il soggetto multato pertanto ignori la sanzione, è possibile contestare la multa anche scaduti rispettivamente i 30 o i 60 giorni, ad esempio quando arriverà la cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate. Impugnando la cartella si potrà ottenere l’annullamento della sanzione.

Contestare una multa: gli errori da evitare

Per contestare una multa bisogna evitare una serie di errori anche banali in cui cadono invero molti automobilisti: innanzitutto quando si compila la domanda di ricorso bisogna assolutamente omettere le spiegazioni a carattere personale, poiché tali giustificazioni non interessano minimamente né il giudice né il Prefetto. Poi non bisogna pagare la multa, anche se è stato introdotto un meccanismo di sconto tale per cui se paghi la multa entro 5 giorni ottieni uno sconto del 30 per cento sull’ammontare della sanzione: se si pensa di avere buone ragioni e dunque ottime probabilità di vincere il ricorso, allora meglio sottoporsi al giudizio degli organi competenti senza pagare l’obolo previsto. Altri errori comuni da evitare sono gettare via la busta della notifica della sanzione, di colore verde, che invece va assolutamente conservata per presentare regolare ricorso, e infine affidarsi a persone non qualificate: come abbiamo visto è possibile presentare ricorso contro una multa on line senza bisogno di alcun legale, ma qualora fosse necessario meglio affidarsi a degli avvocati specializzati, e non a improvvisati azzeccagarbugli.

Giulio Ragni

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