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Cesare Battisti arrestato, stava fuggendo in Bolivia

[didascalia fornitore=”Ansa”]Cesare Battisti[/didascalia]

Cesare Battisti è stato arrestato mentre tentava di raggiungere la Bolivia dal Brasile, paese dove vive e che gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico sotto la presidenza Lula. Secondo quanto riporta il quotidiano O Globo, l’ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) avrebbe temuto di essere estradato in Italia, dove è stato condannato all’ergastolo in contumacia per 4 omicidi, grazie a un accordo – al momento riservato – tra il nuovo presidente brasiliano e il governo italiano. Da anni le autorità nostrane cercano di riportarlo in Italia, ma l’ex presidente Lula e il suo successore, Dilma Roussef, hanno sempre negato l’estradizione. Battisti è stato fermato dalla Prf, la polizia federale brasiliana, mentre stava cercando di attraversare la frontiera con la Bolivia al valico di Corumbà-Puerto Suarez, a bordo di un taxi boliviano. Secondo la polizia, avrebbe avuto aveva con sé una “quantità significativa in valuta estera” (5mila dollari più l’equivalente di 3mila euro in real), cosa che ha fatto scattare il fermo.

L’arresto di Cesare Battisti, dopo anni di rifiuti da parte delle autorità brasiliane, potrebbe indicare un cambiamento importante per la vicenda processuale dell’ex terrorista. Non è la prima volta che Battisti viene fermato mentre tenta di fuggire, ma questa volta, secondo la stampa brasiliana, potrebbe essere diverso: Battisti avrebbe tentato la fuga perché avrebbe paura di perdere lo status di rifugiato e di essere così estradato in Italia, dove lo attende il carcere a vita.

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Secondo la ricostruzione di O Globo, i contatti tra il governo brasiliano e italiano sono ripresi con più vigore con l’arrivo alla presidenza di Michel Temer: la prima richiesta ufficiale era stata fatta con Matteo Renzi premier e ora sarebbe stata ribadita anche da Paolo Gentiloni e dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il governo italiano ha quindi chiesto di annullare la decisione degli ex governi e di togliere lo status di rifugiato concesso nel 2008, poi confermato da Lula nel 2010, quando negò l’estradizione.

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Sempre secondo il quotidiano brasiliano, la difesa di Battisti avrebbe presentato una richiesta di habeas corpus per evitare l’estradizione, ma qualcosa si sta muovendo a più alti livelli. O Globo ha infatti rivelato che la richiesta di estrazione per Cesare Battisti avrebbe avuto il via libera da due ministri brasiliani: Torquato Jardim (Giustizia) e Aloysio Nunes Ferreira (Relazioni Estere), che la considererebbero come un importante gesto diplomatico.

Lorena Cacace

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