[didascalia fornitore=”ansa”]Nave Diciotti[/didascalia]
Dopo la bufera creatasi intorno alla nave Aquarius, rifiutata dall’Italia e approdata poi in Spagna, in Sicilia è da poco attraccata un’altra imbarcazione, la Diciotti: a bordo erano in 932, uomini, donne e bambini. I volontari della Croce Rossa hanno lavorato un’intera giornata per soccorrere tutte le persone a bordo, c’era chi aveva bisogno di assistenza medica immediata e chi ‘soltanto’ di un po’ di sostegno psicologico. A un certo punto è arrivata la notizia che la Guardia Costiera ha recuperato due corpi privi di vita, rimasti abbracciati.
Immediato l’intervento del medico legale, il quale ha accertato che non sono morti annegati. I due corpi ritrovati su un gommone alla deriva, sono rimasti abbracciati oltre la vita: erano giovani, un ragazzo e una ragazza, in evidente stato di malnutrizione. Molto probabilmente sono morti di stenti, per la fatica e la fame, prima lei e poi lui. Dalle voci che corrono sulla nave Diciotti, mentre i volontari si occupano di altre donne e ancora altri bambini, pare che fossero una coppia: tutti e due somali si erano conosciuti da prigionieri in uno dei tanti campi di prigionia della Libia. Purtroppo il loro viaggio di speranza verso la salvezza, verso quella terra, l’Italia, che avrebbe potuto restituire loro la libertà, si è interrotto precocemente.
Sahar Ibrahim, mediatrice culturale di Intersos, che era a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera ha dichiarato: ‘Siamo rimasti molto colpiti per la morte dei due giovani somali. Sono morti abbracciati’.
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