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Ambiente

Caldo record, è allarme: a luglio +21% di decessi

Il cambiamento climatico non è più solo un allarme che sentiamo pronunciare in televisione, ma è qualcosa di tangibile. Giorno dopo giorno lo viviamo sulla nostra pelle. Anche in Italia, infatti, il caldo record ha provocato morti.

Caldo torrido con termometro che arriva a 40 gradi-Nanopress.it

Sono state 33 le città italiane ad essere monitorate in questa estate fino a questo momento. I dati che emergono sono allarmanti. Le ondate di calore hanno alzato il tasso di mortalità del 21%, in particolare sono 733 i decessi riconducibili alle anomalie delle temperature.

I dati sono resi pubblici dal Ministero della Salute. Suo, infatti, il sistema di sorveglianza sulle ondate di calore il cui bollettino, reso pubblico e diramato, ha mostrato quanto anche in Italia il caldo stesse uccidendo.

Il bollettino del Ministero della Salute

Nel mese di Giugno il tasso di mortalità nelle 33 città monitorate è stato superiore del 9%. Le città dove questo incremento è stato maggiore sono Latina, Bari e Viterbo. Questo coinciderebbe proprio con l’aumento delle temperature. Nel Centro Italia, infatti, si sono registrate temperature al di sopra della media stagionale anche di 3 o più gradi.

Tra la fine di Giugno e la prima settimana di Luglio sono stati registrati picchi di calore con le temperature apparenti comprese tra i 37 ed i 40 gradi. Il Ministero della Salute fa sapere della necessità di ulteriori approfondimenti.

Il monitoraggio continuerà dunque. A fine estate, grazie anche agli approfondimenti che verranno condotti, sarà possibile stimare in maniera puntuale l’eccesso di mortalità da attribuire alle elevate temperature.

Uomo sopraffatto dal caldo record-Nanopress.it

I dati emersi da tale studio sono, comunque, in linea con tutti quelli degli altri Paesi del continente. Ciò che si evince e allarma è che la situazione è destinata a peggiorare da qui a fine estate.

Cambiamento climatico, le alte temperature preoccupano anche i mari

Tra l’altro anche il Cnr si mostra preoccupato, in quanto l’innalzamento delle temperature può facilitare lo sviluppo e la propagazione di virus in mare.

C’è stata, infatti, una ricerca a cui ha preso parte anche il Cnr, pubblicata sul Global Change Biology che denuncia quanto le alte temperature stessero causando una vera e propria strage di pesci e di coralli nel mare Mediterraneo.

Per la prima volta, forse, grazie a questa ricerca si comprende quanto l’impatto ecologico legato ai mutamenti climatici sia una vera e propria minaccia senza precedenti. Questo sarebbe in grado di mettere a rischio la salute ed il funzionamento degli ecosistemi.

A preoccupare ulteriormente il Cnr, attraverso le parole del suo ricercatore  Ernesto Azzurro, è quanto l’innalzamento delle temperature sia strettamente collegato alla presenza di nuovi patogeni negli ambienti marini. Lo sviluppo di tali agenti desta allarme in quanto si ignorano ancora le possibili conseguenze.

 

 

Rocco Grimaldi

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