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Calcio, Gheller non riesce a sfilare la fede e non può giocare

La fede al dito è bloccata e così non può scendere in campo. Protagonista della storia è Mavillo Gheller del Varese che si è dovuto accomodare in panchina per tutta la durata del match visto che l’anello nuziale era rimasto saldamente al dito. L’arbitro ha messo in pratica in modo molto severo il regolamento che vieta di poter giocare con gioielli perché si rischia di ferire avversari o compagni in caso di scontro di gioco. Ma il 40enne ha qualcosa da sottolinare, una protesta per una disparità di trattamento.

Ci sono giocatori che scendono in campo con catenine, anelli, orecchini e nessuno dice niente: accade in competizioni di prima fascia così come in campionati minori. Mentre a volte ci sono arbitri molto severi, che applicano il regolamento in modo rigoroso come nell’esempio di Mavillo Gheller. Il difensore classe ’75 in forza al Varese – dopo una carriera spesa tra varie squadre lombarde, più qualche capatina in Trentino, Veneto e Toscana – si è dovuto accontentare della panchina, niente match per lui contro il Mariano Comense.

Il motivo era piccolo, tascabile o meglio dire indossabile: la fede. L’anello nuziale è vietato sul campo da gioco, molti giocatori lo tengono andando a fasciarlo e sfruttando un occhio e mezzo chiuso da parte dell’arbitro. Ma Modesto, che ha diretto la partita, lo ha immediatamente avvertito, prima di fischiare il calcio d’inizio: “Mi ha subito informato che non avrei potuto giocare con la fede”, racconta Mavillo. Così ha provato a sfilarsela, invano.

Tuttavia, c’è stato un caso poco simpatico: “Nonostante sia rimasto bloccato, un mio avversario non ha subito lo stesso trattamento, scendendo regolamente in campo a seguito di un cambio. L’ho fatto presente al guardialinee, ma mi hanno detto di stare zitto”. Gheller ha raccontato che nel 1999 aveva subito la frattura del quarto metacarpo della mano sinistra dopo uno scontro con Balzaretti in allenamento con il Varese, in C1. Dopo l’operazione si era rimesso la fede, ma non è più riuscito a togliersela. Forse, è il caso di ovviare a questa situazione, altrimenti sarà costretto al ritiro?

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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