Luo Kun Kun è un bimbo di otto anni affetto da Hiv, malattia contratta quando era ancora nella pancia della mamma. A cinque anni il bambino è stato allontanato dalla famiglia e dalla intera comunità del villaggio perché considerato pericoloso. I suoi stessi genitori lo hanno definito una bomba a orologeria. Lo scorso 7 dicembre 2014 è stata firmata una petizione da tutti gli abitanti del villaggio di Shufangya, nel sud est della Cina, dove viveva con il nonno (che pure ha firmato) per chiedere alle autorità di ”attuare misure di isolamento preventive per tenere Luo Kun Kun lontano dal villaggio e tutelare la salute degli abitanti e dei bambini”.
Wang Yishu, capo del villaggio di Shufangya, ha precisato che gli abitanti del villaggio solidarizzano con Luo: ”lui è innocente, è solo un bambino piccolo. Ma l’Aids è troppo spaventoso per noi”, ammette.
Dopo questi mesi in cui il bambino ha vissuto isolato nei boschi, il governo della provincia del Sichuan ha trovato posto per Luo Kun Kun nella scuola specializzata Red Ribbon della città di Linfen, l’unica in Cina attrezzata per allevare ed educare i bambini sieropositivi. Il preside Guo Xiaoping ha spiegato: ”La forza fisica di Luo è notevolmente inferiore a quella degli altri studenti Per fortuna è stato mandato qui in tempo e ha iniziato a prendere i farmaci necessari. Alla sua età è fondamentale essere sottoposti a un trattamento adeguato. Luo non diceva una parola quando è arrivato qui, ma ora può studiare e parlare come uno studente normale ora”. Eccolo nella foto sotto, in classe con i suoi compagni.
Il caso di Luo ha permesso di evidenziare la situazione in Cina per quanto riguarda i malati di Aids e i sieropositivi, che sono vittime di una discriminazione molto forte. Il problema è così diffuso che anche molti operatori sanitari a volte si rifiutano di toccare persone a cui sia stata diagnosticata la malattia. Gli ultimi dati diffusi dal National Health and Family Planning Commission della Cina parlavano di 497.000 persone nel Paese colpite da Hiv/Aids a partire dal primo caso registrato in Cina nel 1985.
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