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Bimbi dimenticati in auto, 11 vittime in 25 anni

È successo ancora una volta ed una piccola vita innocente è stata spezzata. Una bambina è stata dimenticata da suo padre nell’auto sotto il sole ed è morta. Ma, purtroppo, non è l’unico caso che è avvenuto negli ultimi 25 anni.

Bimbo nel seggiolino – Nanopress.it

Il primo caso è stato quello del piccolo Andrea di 2 anni, morto a Catania del 1998. Ricostruiamo insieme queste tristi vicende.

Bimbi dimenticati: è successo ancora

Non può essere considerata una semplice distrazione, ma accade troppo spesso. Genitori che, forse per distrazione o perché presi da altro, dimenticano i loro bambini piccoli in auto, sotto il sole, accorgendosi di ciò che hanno fatto solo troppo tardi. Ieri, a Roma, l’ultimo caso.

Nel corso degli anni, per quanto possibile, sono state attuate e messe in campo norme e regole per evitare che accadessero, ancora una volta, tragedie del genere, compreso il seggiolino d’auto con suoni che permettessero ai genitori stessi di ricordarsi di avere i piccoli in auto. Ma forse, nemmeno questo è servito.

Il caso della bimba dimenticata dal padre in auto, ieri, a Roma è, purtroppo, solo l’ultimo caso di una scia purtroppo lunga, che è iniziata a Catania nel lontano 1998. Sono state 11 le piccole vittime nel giro di questi 25 anni. Viene chiamata, infatti, “Sindrome del bambino dimenticato“, una sorta di “malattia” che colpisce il genitore che dimentica il suo bambino in auto, anche se consapevole che è lui stesso ad averlo messo sul seggiolino.

Bara bianca – Nanopress.it

11 vittime in 25 anni

Come dicevamo, il primo episodio è avvenuto a Catania, nel 1998, quando a morire fu il piccolo Andrea di 2 anni. A lui, hanno fatto seguito anche altri casi, come ad esempio a Pisa, a Vicenza a Piacenza, a San Piero a Grado (Pisa), a Firenze, a Merate (Lecco), a Teramo, a Passignano sul Trasimeno (Perugia), ad Arezzo e, in ultimo, ieri, alla Cecchignola a Roma.

Bambini di età compresa fra gli 11 mesi e i due anni. I loro genitori li hanno, involontariamente dimenticati: mamme e papà che, convinti di averli portati all’asilo o in un posto sicuro, prima di andare a lavoro e, poi, si accorgono che, invece, li hanno dimenticati in auto sotto il sole.

Nel novembre 2019 è entrata in vigore in Italia la legge 157, ribattezzata “salvabebe‘ “, che ha fissato al 6 marzo 2020 l’obbligo per i conducenti che trasportano bambini, di età inferiore a 4 anni, di dotarsi di appositi seggiolini antiabbandono, rispondenti a precise caratteristiche tecniche definite dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

I mezzi e i dispositivi che non sono conformati a norma di legge sono sanzionati. Questo, per poter salvare, a quanti più bambini possibili, la vita ed evitare che vengano dimenticati dai loro genitori. Ma, forse, nemmeno questo basta più. È necessario qualcos’altro di ancora più severo ed efficace.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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