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Categories: Economia

Barboni laureati: la bufala di Andrea, clochard a 28 anni

Dopo che il Mattino aveva pubblicato la notizia di Andrea, il barbone laureato di 28 anni che mangia alla mensa per i poveri dell’Opera San Francesco di piazza Tricolore, a Milano, si sono alzati cori differenti sui social network, e nei commenti della notizia, che intanto aveva fatto il giro del web. In molti dicevano di conoscere il ragazzo e che quello che stava dicendo ai cronisti del noto quotidiano non corrispondeva affatto alla realtà. Dopo alcune ore in cui si è cercato febbrilmente la verità, abbiamo capito cosa è accaduto. Una mezza bufala, chiamiamola così, perchè la storia di Andrea non è completamente falsa, ma vera a metà.

Andrea è stato incontrato davanti alla mensa dei poveri già citata, alla quale ha potuto accedere perché gli è stato rilasciato un tesserino che ne accerta lo stato di necessità, nonostante il ragazzo non abbia ancora trentanni.

Quel giorno il ragazzo ha fatto sapere di vivere per strada da maggio 2014, di essere rimasto senza lavoro nonostante una laurea e un diploma al Conservatorio, di aver perso entrambi i genitori e di non avere una famiglia per essere aiutato. Si era dichiarato solo e disperato.

In realtà il giovane ha perso solo il padre, ma ha ancora una famiglia, la madre e la sorella. Dal maggio scorso si è allontanato da casa e i componenti della sua famiglia non sanno come vive davvero. Ma lui ha detto certamente molte bugie.

Per quale motivo Andrea avrebbe inventato questa storia? Per cercare lavoro? Probabile, ma forse non si aspettava tanto successo, e per proteggere la sua privacy si è cancellato pure da Facebook.

Ad ogni modo, dopo tale articolo, il quasi-barbone ha dichiarato di avere avuto la possibilità di sostenere colloqui di lavoro in aziende che lo hanno contattato per offrirgli un lavoro.

L’indignazione serpeggiai ancora tra gli internauti, però, che hanno commentato anche nei giorni successivi, dichiarando che questa è una truffa bella e buona. Qualcuno ha scritto: ‘E’ molto peggio di una bufala. Perche’ se fosse una bufala, la storia e la persona sarebbero inventate. Invece questa persona ESISTE VERAMENTE, ma ha una famiglia… e aveva anche un lavoro FANTASTICO in un’azienda FANTASTICA. Che non lo ha nemmeno licenziato, sin quando non e’ SCOMPARSO non presentandosi piu’ al lavoro e senza dare piu’ sue notizie. Il giornalista doveva chiedere il nome dell’azienda e fare 1 sola telefonata per rendersi conto della menzogna‘.

(aggiornamento integrale di K.Irrente, 25 gennaio 2015)

Redazione

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