Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, presenta la relazione finale sul 2015 e chiede di fare di più per “consolidare la ripresa”. Ignazio Visco espone le sue considerazioni sullo stato dell’economia del Paese, positivo su quanto fatto finora, chiede però uno sforzo maggiore anche nel mondo del lavoro dove avverte: “La disoccupazione è ancora troppo alta”.
“Usciamo lentamente, con esitazione, da un lungo periodo di crisi, non solo finanziaria ed economica” dichiara Ignazio Visco e spiega: “La ripresa è ancora da consolidare. Le previsioni di consenso indicano per l’Italia il ritorno ai livelli di reddito precedenti la crisi in un tempo non breve; sono deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia. Si deve, e si può, fare di più”.
Il Governatore della Banca d’Italia suggerisce per il 2016, “uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni” per “consentire di avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017” e chiede alle banche di agire sui “costi, inclusi quelli per il personale agendo su qualità e quantità degli organici” anche con “una riduzione degli sportelli” adeguando “il modello basato su una diffusa presenza territoriale”.
Per quanto riguarda la domanda di lavoro, Visco commenta positivamente l’abbassamento del tasso di disoccupazione per la prima volta dal 2007 ma ritiene che il numero di uomini e donne senza impiego sia ancora troppo alto.
“Per una ripresa più rapida e duratura è necessario il rilancio degli investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti” afferma Visco e aggiunge: “È importante un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro”.
Sull’evasione fiscale, Visco chiede una maggiore attenzione: “La legalità è condizione cruciale per lo sviluppo” e aggiunge, “l’azione di contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalità organizzata può permettere di sostenere l’attività delle tante imprese competitive”.
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